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Senza permesso le ragazze Usa non giocano

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C’è scompiglio nel Lugano femminile. Come riportato dalla Rsi, la compagine ticinese non ha potuto schierare in campionato la quindicina di ragazze statuniten­si a sua disposizio­ne. Motivo: l’intervento della Segreteria di Stato della migrazione (Sem), la quale ha ribadito che per disputare un campionato di A o B svizzera occorre un regolare permesso di lavoro. Permesso del quale non erano in possesso le ragazze statuniten­si, tutte controllat­e dalla polizia, in Svizzera grazie a un Pass Academy, vale a dire un visto per un’esperienza di studio o sportiva all’estero. Le giocatrici abitano a Varese, dove frequentan­o una scuola di lingue e si allenano in Ticino. La Sem ritiene che in quanto militanti in un campionato di Lna le ragazze siano da ritenere profession­iste e, quindi, obbligate ad avere un permesso di lavoro. Il Lugano non ci sta, in quanto ritiene sproporzio­nato il provvedime­nto delle autorità, in quanto quello del calcio femminile è un ambiente assolutame­nte dilettanti­stico. L’intenzione del club bianconero, che collabora con ragazze statuniten­si ormai da quattro stagioni, è di ricorrere contro quella che viene ritenuta una decisione ingiusta. La federazion­e svizzera ha garantito appoggio al club bianconero. Senza le giocatrici statuniten­si, che formano l’ossatura della squadra, la stagione del Lugano appare compromess­a. Nel weekend a Lucerna è scesa in campo la seconda squadra ed è stata sconfitta 8-0.

Una situazione che, di sicuro, farà parlare ancora molto nel corso dei prossimi giorni.

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TI-PRESS Tackle duro della Sem

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