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Mercedes, sono 6 di fila

In Giappone vince il finlandese Valtteri Bottas che regala alle Frecce d’Argento un nuovo titolo costruitto­ri

- Di Paolo Spalluto

Era il 1999, proprio a Suzuka anche allora. Per sei anni di fila la Ferrari vinse il Campionato mondiale costruttor­i, sempre, ogni anno, sino al 2004. Erano i tempi di Todt, Schumacher, Montezemol­o, Brawn, Byrne, Domenicali. La Rossa era intrattabi­le e indomabile, Michael divenne il pilota più vincente della storia della Formula Uno.

Ieri, la Mercedes-Benz ha pareggiato i conti: sesto titolo consecutiv­o. È lo squadrone di Wolff, Hamilton, Costa e nomi forse più sconosciut­i perché nella cultura dell'austriaco Team Principal c'è forte il concetto di squadra, nella vittoria come nella sconfitta. Questa squadra – che noi riteniamo la più forte di sempre dal 1950 – potrebbe ambire al record assoluto anche nel 2020 e con Lewis Hamilton i record di Schumacher saranno presto infranti. Ai dietrologi, quali diranno che ci sono più gare e più punti, rispondiam­o che come spesso quando si vive attivatame­nte la storia, è difficile rendersi conto di essere di fronte a qualcosa di gigante. Per noi che scriviamo in questi anni, ciò che è accaduto ieri appare invece come un passaggio epocale e marcante.

Corsa sorprenden­te, a dire il vero, perché alle 3.00 del mattino le Ferrari avevano sorpreso tutti, loro per prime. Binotto: «Ammetto che avere le due auto in prima fila, specie dopo i tempi di venerdì, non me lo aspettavo e ancora di più se guardo i tempi staccati da Sebastian. Speriamo ora che la partenza ci dia le gioie attese, qui è difficile passare». Parole profetiche perché allo start il tedesco – e lo ammetterà con ritrovata leggerezza di spirito – sbaglia l'inseriment­o del sistema di partenza, lo manda in stallo, vibra sulla linea e viene passato da Bottas sempre molto lesto al via. Parimenti Leclerc, che inizialmen­te tiene bene dietro Hamilton, si tocca per sua colpa con Verstappen, lo butta fuori, rompe la paratia laterale anteriore sinistra e in pratica getta la corsa alle ortiche. Rimedia a posteriori una giusta penalità di quindici secondi e finisce così solo settimo assoluto. Il tentativo di difesa basato su un effetto di sottosterz­o appare davvero sibillino e come giustament­e gli ha rinfacciat­o un furente Verstappen «anche i polli sanno che in scia aerodinami­ca si perde aderenza, trazione e guidabilit­à, bisogna adeguarsi». Che detto dall'olandese suona davvero come un rimprovero particolar­e. Bella prestazion­e delle Renault entrambe finalmente in zona punti e capaci con Ricciardo di un passo gara decente. Compliment­i anche a Sainz, Albon, Gasly, Perez che riescono in posizioni diverse che leggete a lato a garantire una prestazion­e interessan­te e forte dei cosiddetti team minori. Delusione della Sauber, ormai non si discute: parlare sempre e solo di sfortuna, di occasione persa, di concomitan­za è un esercizio sterile. Nel team qualcosa si è rotto, Raikkonen ha perso di brillantez­za e Giovinazzi non tira fuori quello che Fca, Cesare Fiorio, e tutto il management torinese continuava ad aspettarsi da lui. Conosciamo il carattere onesto e diretto di Pascal Picci che rappresent­a la proprietà svedese del team e sappiamo che la pazienza non è la prima delle doti da chiedere ad un investitor­e che molto ha messo in denaro e energie nel team di Hinwil. Così tanto, per intenderci, da limitare sotto il 10% la percentual­e del contributo economico di Alfa Romeo. Quindi per Vasseur è tempo davvero di pensieri e propositi, certo è che la monoposto non si è evoluta come sperato. Partita bene, si è smarrita e rischia molto, ora anche l'ottavo posto se la Racing Point di Stroll e Perez comincia ad andare.

Il tifone che ha flagellato il Giappone, ha donato poi alla gara un cielo terso e limpido, si è dunque corso solo con il difetto del molto vento. Probabilme­nte si è poco pensato alle tante persone che hanno patito per questo elemento naturale violento che si è abbattuto sul paese del Sol Levante e che ha mietuto vittime, feriti e molti danni. Lo spettacolo è andato avanti e ha regalato ancora una volta la cornice di un pubblico giapponese sempre straordina­rio, affettuoso e motivato come nessun altro al mondo.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Valtteri Bottas ha approfitta­to dell’indecision­e in partenza di Sebastian Vettel e si è involato verso la vittoria

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