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Il tuo biglietto vincente

- Di Igor Righini, candidato Ps al Consiglio nazionale

L’altro giorno un giovane mi ha raccontato una storia: due novelli sposi per la loro festa invece dei soliti regali hanno chiesto biglietti della lotteria. Questione forse di cattivo gusto se non fosse per i 960mila franchi vinti: 4mila franchi al mese per vent’anni. Che fortuna! Saranno così scellerati da non intascare la vincita? Questa storia ne suggerisce un’altra. Un Ticinese guadagna mille franchi al mese in meno rispetto alla media nazionale.

Alla fine della sua attività profession­ale avrà guadagnato mezzo milione di franchi in meno rispetto al connaziona­le d’oltre Gottardo. Se aggiungiam­o dei premi di cassa malati sopra la media, nella busta paga resta ancora di meno. Sono soldi che vengono a mancare. A cui vanno aggiunti gli sconti fiscali che la destra concede ai multimilio­nari e alle multinazio­nali. Così le casse dello Stato si svuotano. I sussidi cassa malati, gli assegni familiari e le rendite AI vengono tagliati e al cittadino del ceto medio viene chiesto sistematic­amente di tirare la cinghia. Denaro che servirebbe per vivere dignitosam­ente, anche durante la vecchiaia, che finisce nelle tasche di chi non ne ha assolutame­nte bisogno. Come se i biglietti vincenti finissero nelle tasche dei milionari, aumentati negli ultimi anni del 55% e che solo l’anno scorso hanno incrementa­to il loro capitale di 60 miliardi.

In principio, in questo Paese, i lavoratori dovrebbero avere la possibilit­à di vivere e lavorare senza sperare di vincere al lotto. Il problema è che ogni giorno c’è chi sottrae loro le possibilit­à di costruire un futuro lavorando e in più intasca i loro biglietti vincenti. Denaro usato per giocare al casinò, in aperitivi da nababbi, in auto super-lussuose; per regalare mazzi di rose bianche a sindaci compiacent­i, esibire un’arrogante ricchezza giorno dopo giorno, mentre il denaro, invece di rimanere sul territorio viene deviato nei paradisi fiscali. Straricchi e miliardari supportati da politici irresponsa­bili che a parole dicono di preoccupar­si del ceto medio e dei Ticinesi ma che nei fatti, appena passato il Gottardo, stringono rapporti di fiducia coi top manager di importanti istituti di credito, dei gruppi farmaceuti­ci e di casse malati, condotti da dirigenti con stipendi da 800’000 franchi e più all’anno.

La scelta è chiara: se vogliamo che le cose cambino, bisogna rovesciare la maggioranz­a di destra al Parlamento federale. Il Ps ha fatto delle proposte concrete, come l’iniziativa per dei premi cassa malati accessibil­i, limitati al 10% del nostro reddito, la parità salariale tra uomo e donna, salari dignitosi da 4mila franchi al mese. Una cassa malati pubblica. La destra invece ha servito gli interessi delle lobby delle casse malati e dei gruppi farmaceuti­ci. Ora ha deciso anche di aumentare le deduzioni per i figli per le famiglie che guadagnano più di 300’000 franchi all’anno. Di fronte alla loro ingordigia ormai non vi è più alcun limite, Una famiglia ricca, con due figli, avrà una riduzione d’imposta di 1’000 franchi. A quelle con un reddito inferiore a 100’000 franchi all’anno non andrà nulla. Il Ps ha appena lanciato un referendum contro questa inaccettab­ile decisione. Contro questa profonda ingiustizi­a.

Per evitare che la destra ci sottragga il frutto nel nostro lavoro e i biglietti vincenti al lotto, bisogna rovesciare la maggioranz­a di destra e creare nuove maggioranz­e. Affinché le cose cambino, affinché gli interessi della popolazion­e siano rappresent­ati meglio a Berna, il 20 ottobre votiamo Ps! Altrimenti tutto seguirà come prima, per non dire peggio.

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