Misure a favore delle richiedenti asilo
Per il Consiglio federale le donne devono ad esempio poter chiudere a chiave i dormitori
È necessario intervenire nell’ambito dell’alloggio e dell’assistenza forniti alle richiedenti asilo minorenni e adulte nei relativi centri federali e nelle strutture cantonali. Lo ha indicato ieri il Consiglio federale, che in una nota invita anche ad adottare misure per identificare le vittime di violenza sessuale.
In particolare, è opportuno prendere ulteriori provvedimenti negli ambiti della formazione e della sensibilizzazione dei collaboratori, dell’informazione e del sostegno dei richiedenti, ha rilevato il governo, sottolineando che la maggior parte delle misure proposte può essere attuata con i fondi già disponibili.
Ieri l’esecutivo ha adottato il rapporto sull’analisi della situazione delle donne nel settore dell’asilo, chiesto da un postulato della consigliera nazionale Yvonne Feri (Ps/Ag) ed elaborato dalla Segreteria di Stato della migrazione (Sem) in collaborazione con i Cantoni e diverse Ong. Tra i numerosi provvedimenti da mettere in pratica citati nel rapporto, emerge la necessità di avere la possibilità di chiudere a chiave i dormitori, avere libero accesso alle strutture igieniche in ogni momento, garantire che la disposizione dei servizi igienici tenga conto delle esigenze specifiche, dell’intimità e delle abitudini delle richiedenti, nonché l’organizzazione di attività fisiche e sportive “non miste” all’interno dei centri.
Per quanto riguarda l’identificazione di vittime di violenza sessuale, è opportuno che il personale sia sensibilizzato per individuare meglio i segni di violenze e che sia garantita la cooperazione tra gli specialisti e il personale incaricato dell’accoglienza e della sicurezza. Le Ong attive nella protezione dei rifugiati e, in particolare, di quelli di sesso femminile, hanno reagito con cauta soddisfazione. “Finalmente Confederazione e Cantoni hanno riconosciuto che nel settore dell’asilo sono necessari un approccio e misure particolari per le donne, minorenni e adulte”. Tuttavia, ha affermato in una nota Terre des femmes Svizzera, i provvedimenti previsti sono insufficienti. Nel documento mancano “misure complessive, sistematiche e, soprattutto, vincolanti”. Dal canto suo l’Organizzazione svizzera aiuto ai rifugiati ha criticato il fatto che la Sem non abbia affidato l’analisi a un attore esterno.