15 Cantoni prevedono cifre nere
Il saldo totale dei preventivi per il 2020 è negativo a causa della perdita di 600 milioni attesa a Ginevra
Il Ticino pronostica un avanzo per il terzo anno consecutivo, mentre Neuchâtel potrebbe registrare un saldo positivo per la prima volta dal 1957
La maggioranza dei cantoni prevede cifre nere per il 2020: quindici dei 25 analizzati pronosticano di chiudere l’esercizio in positivo, mentre dieci in rosso. Tuttavia, sommando tutti i preventivi cantonali, il saldo risulta essere negativo. Il motivo principale è la perdita di circa 600 milioni che si aspetta il Canton Ginevra, come emerge da un’analisi condotta dall’agenzia Keystone-Ats. Sul preventivo ginevrino pesano tre grossi progetti approvati in votazione: la riforma dell’imposizione delle imprese, il controprogetto all’iniziativa per porre un tetto massimo ai premi di cassa malati e la ricapitalizzazione della Cassa di previdenza statale. Queste decisioni popolari assieme ad altri settori nei quali – secondo l’esecutivo ginevrino – non ci sono margini di manovra, porteranno a una perdita stimata a 590 milioni di franchi. Il cantone potrà comunque coprire il deficit grazie alle sue riserve che attualmente ammontano a 710 milioni di franchi. Nel 2018 Ginevra aveva registrato un saldo positivo pari a 222 milioni e anche per il 2019 stima un surplus di 28 milioni. Per gli altri cantoni che si aspettano cifre rosse, i deficit sono meno pesanti. Al secondo posto in classifica si trova infatti il Canton Grigioni con una perdita di 33 milioni. Segue Zurigo con un saldo negativo di 12 milioni, che su un bilancio complessivo di 16,4 miliardi di franchi sono quasi irrilevanti. Vi è poi Uri con un disavanzo previsto di 8,9 milioni, dovuto a investimenti importanti. Gli altri Cantoni che pronosticano perdite sono Svitto (-3,3 milioni), Giura (-3,15), Obvaldo (-2,2), Nidvaldo (-1,5), Glarona (-1,4) e Appenzello Esterno (-1,2). Appenzello Interno pubblicherà le sue previsioni il 25 ottobre.
Avanzi a tre cifre per Berna e Zugo
Fra i Cantoni che si distinguono invece per i loro preventivi positivi, vi sono Berna con un’eccedenza pronosticata di 217 milioni – e che prevede addirittura di investire quasi 450 milioni grazie a fondi propri – e Zugo, con 149 milioni. Il surplus per il Cantone della Svizzera centrale è riconducibile alla buona situazione economica e alla crescita della popolazione che fanno fluire più soldi nelle casse cantonali. Zugo ha quindi rinunciato all’idea di alzare le imposte.
A spiccare sono inoltre i preventivi di Neuchâtel e Ticino: il primo cantone si aspetta nel 2020 una saldo positivo per la prima volta dal 1957, mentre a Sud delle Alpi è stato preventivato un avanzo di 4,1 milioni. Per il Ticino si tratterebbe del terzo anno consecutivo in cifre nere. Gli altri Cantoni che prospettano degli attivi sono Argovia (45 milioni), Basilea Campagna (44,4 milioni), San Gallo (26,5), Turgovia (22,6), Lucerna (19), Soletta (17), Basilea Città (6), Sciaffusa (1,6), Friburgo (0,4), Vallese e Vaud (entrambi 0,1 milioni). Il surplus preventivato in molti Cantoni è principalmente dovuto alle maggiori entrate fiscali, alla nuova perequazione finanziaria e all’assegnazione di quote più alte dall’imposta federale diretta, derivante dall’accettazione popolare della Riforma fiscale e finanziamento dell’Avs. Resta il fatto che il saldo totale per tutti i Cantoni rivela una perdita complessiva di 97,75 milioni.
Risultati superiori al preventivo
Anche per quest’anno è emerso un miglioramento dei conti cantonali rispetto a quanto preventivato. A Basilea Campagna, per esempio, si stima un’eccedenza di 100 milioni, contro i 60 attesi. Pure Lucerna si aspetta un utile di 15 milioni, a fronte di un deficit preventivato di 26 milioni e San Gallo dovrebbe incassare 120 milioni in più del previsto. Nei Grigioni era stato preventivato un deficit di 33,1 milioni, ma vi sarebbero buone possibilità di uscire in pari.
Sempre secondo un’analisi condotta dall’agenzia Keystone-Ats in primavera – sulla base dei dati pubblicati allora da parte di 24 Cantoni – era emerso che i direttori delle finanze cantonali avevano nelle loro casse 2,3 miliardi di franchi in più di quanto pronosticato. Una tendenza riscontrabile a livello federale: negli ultimi anni le eccedenze hanno ampiamente superato i preventivi.