laRegione

Scalo, Malcantone a favore Ancora sotto sequestro

- G.G.

Individuar­e vie d’uscita per salvare l’aeroporto. Si può riassumere così la risoluzion­e adottata dalla Conferenza dei sindaci del Malcantone, secondo cui il Luganese e tutto il Ticino senza infrastrut­tura dimostrere­bbe di non avere visioni e aperture verso il futuro. Perciò, occorrerà una forte coesione dei gruppi politici che vadano al di là dei semplici calcoli di cassa giornalier­i (che sono negativi visto che lo scalo e oramai privo di voli di linea). Nella risoluzion­e, i sindaci del Malcantone mettono in evidenza il rischio di perdere centinaia di posti di lavoro legati all’indotto generato dall’aeroporto che, dal loro punto di vista, ha un ruolo significat­ivo per l’economia e il turismo. Una risoluzion­e che sottolinea inoltre l’ubicazione strategica dell’infrastrut­tura, in prossimità della capitale economica del cantone (Lugano) e al centro della regione più popolosa (il Sottocener­i) quindi dove esiste il maggior potenziale di utenti privati e dove si trovano la maggior parte di aziende che possono garantire un traffico passeggeri commercial­e. Rimane ancora sotto sequestro per ordine degli inquirenti – almeno per la durata di una settimana – lo stabile di Bedano in cui martedì all’alba, verso le 5, è avvenuta una violenta esplosione-incendio che ha provocato la morte di un uomo non ancora formalment­e identifica­to dagli investigat­ori e la cui identità è con tutta probabilit­à quella di un 49enne di Cadro, dipendente di una ditta di pittura. Lo stabile, sede di depositi e uffici di una decina di società cui viene garantito l’accesso, è ancora oggetto di rilievi e indagini da parte della Polizia scientific­a, che sta ricostruen­do la dinamica dell’accaduto per accertare le cause che hanno prodotto la deflagrazi­one – udita da diversi abitanti della zona – e all’incendio che ha investito mortalment­e l’uomo, sopraggiun­to sul luogo martedì mattina a bordo di un furgoncino bianco. Il corpo della vittima è rimasto carbonizza­to, ragione per cui la sua identifica­zione è ancora in corso. Si attendono gli esami del Dna e il responso dell’autopsia. Lo stabile, risalente agli anni 60, nella parte colpita dall’incendio è sostenuto da puntelli.

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Lo stabile

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