Rissa fra richiedenti l’asilo a Chiasso
È sempre difficile dire cosa faccia scoccare la scintilla dentro le mura di una struttura d’accoglienza. Sta di fatto che giovedì notte (attorno alla mezzanotte) in via Motta a Chiasso un gruppo di ospiti è venuto alle mani. Poco meno di una decina le persone – maghrebini, cittadini dell’area ex sovietica, ma non solo – protagoniste di una rissa, che ha fatto scattare il dispositivo di sicurezza. Arrivati sul posto, gli agenti di polizia sono, però, riusciti ad avere la meglio sugli animi surriscaldati dei contendenti e a riportare la calma senza che nessuno rimanesse ferito. In ogni caso, come prassi vuole, a quel punto la direzione del Centro di registrazione e procedura per richiedenti l’asilo ha provveduto a dividere i litiganti, che hanno così trascorso la notte in camere separate. «È la procedura usuale in questi casi», dice a ‘laRegione’ la portavoce della Sem, la Segreteria di Stato della migrazione, Katrin Schmitter, confermando l’episodio. Non è la prima volta che in via Motta accorre la polizia. «In realtà, quanto a conflitti, a Chiasso la situazione è sempre stata piuttosto tranquilla», tiene a far presente la portavoce. A testimoniarlo, annota, ci sono le statistiche. «Nel 2018 – chiarisce Katrin Schmitter – gli interventi di polizia sono stati 6 in totale. L’anno precedente 3. Le ragioni? In queste dinamiche le motivazioni sono complesse. Un potenziale conflitto può dipendere dalla convivenza di nazionalità diverse in un determinato momento. La presenza di molte famiglie con figli facilita un clima più tranquillo, maggiormente che non quella di giovani uomini soli». Anche il sovraffollamento può incidere, ma non è detto. Si sono vissuti periodi di crisi alle frontiere (come nel 2015), senza ostilità o quasi.
Pasture: ‘È nei tempi’
Il futuro Centro d’asilo federale a Pasture, fra Balerna e Novazzano, di certo, amplierà gli spazi: ai 134 posti letto di Chiasso se ne aggiungeranno, in prima battuta, altri 220. Il cantiere procede? «Siamo nei tempi previsti – ci aggiorna la portavoce –. La soluzione transitoria – prevista fino al 2023, ndr – sarà pronta verosimilmente per l’inizio del 2020. Una data precisa ancora non c’è».
Di sicuro invece, per il momento, come già assicurato alle autorità locali, di allargare le superfici di via Motta a Chiasso non se ne parla. «I numeri delle richieste d’asilo sono in calo da un po’. Quindi decideremo a seconda della situazione. Sino a fine anno possiamo dire con sicurezza che non ne avremo bisogno».