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Adesso è Roger. E poi?

A Basilea tutto è pronto per l’edizione numero 50, con Federer sempre nei panni del favorito. Ma la ‘Next gen’ ora è in agguato.

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Avrà anche trentotto anni, ma il favorito è sempre lui: Roger Federer, che si mette in marcia per ottenere quello che sarebbe il suo decimo trionfo in uno Swiss Indoors che, lunedì, inaugurerà la sua decima edizione. L’ultima, forse, nei panni del grande favorito. Ben frequentat­a anche stavolta, siccome in lizza ci sono quattro giocatori della top ten planetaria e più di un terzo dei giocatori classifica­ti tra i primi trenta, tra cui spiccano i nomi dello stesso Federer, di Wawrinka e Cilic – che in carriera hanno già vinto uno Slam –, oltre a quelli di Zverev (trionfator­e alle ultime finali Atp) e dell’astro nascente Tsitsipas. E gli ultimi due hanno già provato a più riprese il loro valore, battendo stelle del calibro di Djokovic e Nadal, che sono tra i grandi assenti nell’edizione numero 50 della kermesse basilese.

Eppure, prima di diventare assoluto padrone in casa sua, il Roger nazionale ha impiegato del tempo. Infatti, il primo dei suoi dieci successi è arrivato soltanto nel 2006, quando però il renano aveva già avuto accesso da due anni e mezzo al trono maschile del tennis mondiale. Da quel giorno, però, non ce n’è più stato per nessuno. Infatti Federer nella sua città ha sostanzial­mente mietuto vittime su vittime, mancando il successo soltanto in quattro edizioni. Ed è imbattuto ormai dal 2014, naturalmen­te tenendo conto dell’eccezione del 2016, edizione in cui fu costretto a dare forfait per infortunio. La questione, ora, è sapere se Federer sarà in grado di difendere il suo territorio dall’invasione della terribile ‘Next Gen’ del tennis planetario. Soprattutt­o pensando a ciò che era successo una settimana fa a Shanghai, dove – per la prima volta in assoluto dall’inizio del nuovo millennio – in semifinale c’erano quattro tennisti di età inferiore ai ventiquatt­r’anni. Purtroppo per lo spettacolo, e per gli spettatori, a Basilea l’indiavolat­o Medvedev – reduce da ben sei finali consecutiv­e nel circuito! – non ci sarà, ma il livello dell’edizione 2019 degli Swiss Open si preannunci­a comunque davvero elevato. Basti dire che il finalista di un anno alla St. Jakobhalle, il romeno Marius Copil (attualment­e numero 92 dell’Atp) non figurava neppure sulla lista d’attesa degli organizzat­ori. I quali quest’anno hanno deciso di attribuire le prime due wildcard allo sciaffusan­o Henri Laaksonen e al ventenne australian­o Alex de Minaur.

Stan si prepara vincendo

Mentre si prepara a sua volta all’appuntamen­to basilese, Stan Wawrinka lo può fare con una buona dose di serenità. Grazie al confortant­e successo di ieri contro il francese Gilles Simon (6-3 6-7 6-2), infatti, il trentaquat­trenne di St. Barthélémy ad Anversa festeggia quella che è solo la sua seconda semifinale stagionale, dopo quella di Rotterdam nel mese di febbraio (che riuscì a vincere, prima di arrendersi in tre set al francese Gaël Monfils all’atto decisivo). Avversario di turno, oggi, sarà l’italiano Jannik Sinner, il numero 119 del circuito maschile che ha tolto di scena l’americano Frances Tiafoe (6-4 3-6 6-3).

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KEYSTONE Un ultimo ruggito per il vecchio leone?

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