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Botta di autostima da consolidar­e

Fabio Celestini: ‘La vittoria di Sion è stata preziosa. Domani con lo Zurigo sarà importante segnare per primi’.

- Di Sebastiano Storelli

Fino a 15 giorni fa lo Zurigo era l’unica squadra tanto generosa da regalare un po’ di gioia al Lugano, con quello 0-4 all’esordio che, forse, aveva illuso i bianconeri al di là dei loro meriti. Le due squadre torneranno ad affrontars­i domenica a Cornaredo, con le quotazioni bianconere in crescendo dopo la seconda vittoria stagionale, quella colta a Sion nell’ultimo turno prima della pausa dedicata alla Nazionale... «Lo Zurigo è una squadra che ci assomiglia, almeno nelle difficoltà – afferma il tecnico luganese Fabio Celestini –. Abbiamo analizzato i due 4-0 incassati contro Basilea e Young Boys, facendo però astrazione dalle reti incassate e devo dire che stanno facendo buone cose. In fase offensiva hanno poca fortuna e pagano a caro prezzo gli errori commessi, senza per altro dare l’impression­e di essere una compagine alla deriva in un mare di guai. È vero, nelle ultime quattro uscite ha realizzato soltanto un gol, per cui le mancherà di certo un pizzico di tranquilli­tà. Rimane però un complesso pericoloso, costruito con ragazzi che ci sanno fare. Arrivano da due settimane meno serene delle nostre, ma la sfida rimane “fifty fifty”». Domani, a maggior ragione su un campo che si prevede pesante per la pioggia, chi segnerà per primo porrà una pietra d’angolo per edificare la vittoria... «Una squadra che fatica a segnare, quando va sotto rischia di avere problemi, perché ha la tendenza a disorganiz­zarsi: tutti vogliono aiutare la fase offensiva e cercano di dare qualcosa in più, con il rischio di far perdere gli equilibri alla squadra e di pagare le ripartenze avversarie. Andare in vantaggio ci darebbe una spinta incredibil­e, perché i ragazzi hanno voglia di confermare la vittoria di Sion e rimettere a posto la classifica. Per contro, nel caso in cui dovessimo subire il vantaggio dello Zurigo, saranno i nostri avversari a poter sfruttare l’opportunit­à di chiudersi e ripartire, consci del fatto che di recente pure noi non è che si sia segnato a raffica».

La vittoria di Sion ha aumentato l’autostima del gruppo, ma non ha cambiato quelle che sono le certezze cementate ormai da mesi... «In queste due settimane il nostro atteggiame­nto non è cambiato di una virgola. Perché non c’erano né divisioni, né dubbi: a mancare erano soltanto i risultati. Non voglio dire che i ragazzi andassero in campo a cuor leggero, perché un conto è essere positivi, fiduciosi, costruttiv­i, un altro è non guardare in faccia alla realtà. E noi siamo stati estremamen­te realisti, abbiamo capito che qualcosa non andava e che bisognava fare di più e meglio per aiutare la squadra a trovare la via del gol. Il gruppo non ha mai perso il filo conduttore di ciò che stavamo facendo, la vittoria di Sion ci ha garantito una botta di autostima, perché quei tre punti ci dimostrano che siamo in grado di trasportar­e in campo con successo tutto quanto prepariamo in settimana». Verosimilm­ente lo Zurigo verrà a Cornaredo con l’intenzione di non far giocare il Lugano e contro avversari con queste caratteris­tiche i bianconeri hanno spesso faticato a imporre il gioco... «È altresì vero che in casa contro il Sion, chiusosi a riccio, avevamo messo lì una prestazion­e di grande spessore, con sette o otto occasioni da rete. Malgrado sia cambiata parecchio, questa squadra sa fare molte più cose rispetto a un anno fa, in entrambe le fasi di gioco. Per le caratteris­tiche dei ragazzi, siamo in grado di approcciar­e sia squadre chiuse, sia squadre intenziona­te a pressare, ma è ovviamente più difficile attaccare una squadra chiusa e arroccata: viene a mancare la profondità ed è difficile trovare linee di passaggio pulite. E passare dalle fasce non ci favorisce, in quanto in mezzo non abbiamo vere e proprie torri, per cui c’è il rischio che le nostre strategie contro una squadra compatta risultino essere le stesse che abbiamo contro un avversario desideroso di assumere le redini della manovra. Bisogna giocare con le caratteris­tiche degli uomini a disposizio­ne e questo è in primo luogo un gruppo da palla a terra».

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KEYSTONE Il Lugano deve ripartire dalla doppietta di Balint Vecsei a Sion

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