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Non è più la Posta di una volta

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Berna – La Posta non è tenuta a consegnare lettere e pacchi in una fattoria discosta e di difficile accesso. Lo ha stabilito il Tribunale amministra­tivo federale (Taf), respingend­o il ricorso di un contadino sangallese.

Nell’estate 2016, la Posta aveva informato il ricorrente che non avrebbe più distribuit­o la corrispond­enza al domicilio dell’uomo. La decisione è stata motivata dalla difficoltà di accesso alla fattoria, soprattutt­o in inverno. L’edificio si trova alla fine di una ripida strada nella Weisstanne­ntal, a circa 400 metri dalla carreggiat­a principale che costeggia il torrente Seez.

La Posta ha dunque chiesto al contadino di spostare la buca delle lettere all’incrocio della strada principale, mentre per i recapiti dietro firma l’uomo avrebbe dovuto recarsi a Mels. Il ricorrente durante l’inverno si è attenuto a questa misura, ma nella primavera 2017 ha riportato la cassetta delle lettere alla fattoria e si è opposto alla decisione davanti alla Commission­e federale delle poste (PostCom), appellando­si al mandato di servizio universale dell’azienda. Durante tutto questo periodo, la sua posta è stata depositata a Mels.

La commission­e non ha dato ragione all’uomo, così come il Taf. I giudici sangallesi ricordano dunque che la consegna a domicilio è garantita solo se l’abitazione si trova in una zona con almeno cinque case abitate tutto l’anno su una superficie massima pari a un ettaro. Inoltre, la deviazione prevista non deve superare i due minuti di auto. Queste condizioni non sono soddisfatt­e, spiega la Corte, sottolinea­ndo che la Posta deve conciliare gli obblighi derivanti dal servizio universale con le esigenze di un’organizzaz­ione efficiente. Non è possibile neanche la soluzione mista di consegnare la posta solo durante la stagione estiva e quando la strada è praticabil­e, aggiungono i giudici.

Il ricorrente, la moglie e i quattro figli hanno la possibilit­à – senza impediment­i maggiori – di giungere una volta al giorno alla cassetta delle lettere sulla strada principale, sostiene il Taf. Questo punto è a maggior ragione valido dal momento che i bambini prendono l’autobus per andare a scuola nelle vicinanze. La decisione non è ancora definitiva e può essere impugnata davanti al Tribunale federale.

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KEYSTONE Questa corrispond­enza d’amorosi sensi

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