laRegione

Polizia e tutorie fra le priorità dei Comuni

I due progetti di riforma sono i temi di discussion­e con il Dipartimen­to delle istituzion­i

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Il progetto ‘Polizia ticinese’ e la futura riorganizz­azione del settore della protezione del minore e dell’adulto sono state al centro delle discussion­i che il direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i Norman Gobbi ha avuto con i rappresent­anti dei 16 Comuni visitati negli ultimi mesi. «Un momento privilegia­to di incontro per un aggiorname­nto reciproco sulle principali riforme e sui progetti in corso volti a ridefinire i flussi e i compiti tra i due livelli istituzion­ali», ha affermato Norman Gobbi durante un infopoint con la stampa.

Sia il tema della ‘Polizia ticinese’ (un progetto in divenire per definire meglio i rapporti di collaboraz­ione tra la Cantonale e le varie Comunali), sia quello della riorganizz­azione del settore tutele e curatele, a detta di Norman Gobbi hanno incontrato il favore delle autorità comunali. Per i Comuni, è emerso dagli incontri, è fondamenta­le precisare in modo chiaro e complement­are ruoli e compiti in materia di sicurezza: al Comune i compiti di ‘prossimità’; al Cantone il coordiname­nto operativo e tutto ciò che esula dalla ‘prossimità’. Il cantiere polizia è ancora in corso, come è in corso quello di riorganizz­azione delle Autorità regionali di protezione (Arp) anche se si intravvede la direzione in cui si andrà. Come è noto il Consiglio di Stato ha designato nei mesi scorsi un Gruppo di progetto con il compito di ridefinire ruolo e competenze delle strutture pubbliche che si occupano di protezione del minore e dell’adulto. L’intenzione è quella di arrivare a una sorta di cantonaliz­zazione delle attuali Arp (Autorità regionali di protezione) con uno sgravio finanziari­o per il Comuni interessat­i pari a una quindicina di milioni di franchi. Cifre ancora ipotetiche, comunque. Si parla però anche di un abbandono dell’attuale modello amministra­tivo per arrivarne a uno di tipo giudiziari­o. All’estero, infatti, le decisioni delle Arp non vengono riconosciu­te proprio in quanto autorità amministra­tive. Lo scorso 3 dicembre (cfr. laRegione) Frida Andreotti, capo della Divisione della giustizia del Dipartimen­to istituzion­i, confermava che era allo studio l’istituzion­e di nuove Preture specializz­ate su tutto il territorio cantonale e un organo che le coordini. Entro gennaio i due modelli verranno sottoposti al governo.

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TI-PRESS Norman Gobbi

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