A Palazzo si chiude ‘l’anno d’oro’ dell’italianità e se ne apre un altro pieno di incognite
Gestione in italiano dei lavori al Consiglio nazionale, prese di parola in italiano più che raddoppiate (dall’1% nel triennio 2016-2108 al 2,5% quest’anno) alla Camera del popolo, una ‘Giornata del plurilinguismo’ (verrà ripetuta nel 2020), nuovi documenti redatti in italiano dai Servizi del Parlamento. Sotto la cupola di Palazzo federale, quello che volge al termine è stato “un anno d’oro” per l’italianità. Così lo definiscono la Deputazione ticinese (Dt) alle Camere, l’intergruppo parlamentare ‘italianità’ e Arsibe, l’Associazione per le relazioni Svizzera italiana-Berna. L’occasione: la serata ‘Italianità a Palazzo federale: uno sguardo al passato e auspici per il futuro’, svoltasi negli scorsi giorni a Palazzo federale.
«Un anno particolare», lo è stato anche per la ex presidente del Consiglio nazionale e ora ‘senatrice’ Marina Carobbio (Ps). Rivolgendosi a un nutrito parterre di funzionari federali italofoni e cantonali, parlamentari, rappresentanti dell’economia e giornalisti, la politica di Lumino ha rinnovato l’impegno della Deputazione e dell’intergruppo ‘italianità’ nel promuovere una equa rappresentanza e un conseguente utilizzo della lingua minoritaria nel Parlamento, in senso all’amministrazione federale e anche al di fuori delle istituzioni. «Ora è importante vigilare», ha insistito Carobbio. Perché «se si abbassa la guardia, poi è facile fare un passo indietro». Timore condiviso dal consigliere nazionale Marco Romano (Ppd), copresidente dell’intergruppo ‘italianità’: «Ho l’impressione che nel 2020 le prese di parola in italiano al Nazionale torneranno all’1%». Due gli «elementi di preoccupazione» per il deputato momò: l’assenza «totalmente inammissibile» di italofoni in più di una dozzina di commissioni extraparlamentari nel periodo 2020-2023; e il rapporto sul plurilinguismo (di imminente pubblicazione) della Delegata federale Nicoletta Mariolini, presente all’evento (cfr. sopra). Altro «grosso tema» (Carobbio): gli scambi linguistici. Il messaggio sulla cultura 2021-2024 pone l’accento sulla loro promozione. Arriverà in Parlamento nel 2020. Qui «bisogna fare ancora tanto», ha sottolineato la consigliera agli Stati, più volte invitata durante l’anno presidenziale ai quattro angoli del Paese a parlare di plurilinguismo. Il presidente del Dt Marco Chiesa si è rallegrato per la rielezione di Ignazio Cassis («Avremo ancora un esponente italofono in Consiglio federale»). Spazio anche per la consigliera nazionale, copresidente dell’intergruppo ‘italianità’ nonché sindaca di Bregaglia Anna Giacometti (Plr), unica esponente del Grigioni italiano a Palazzo federale. Per lei la prima sessione è stata «una cosa molto complicata», anche solo per capire – fra «tutti questi inviti» – a quali «vale la pena partecipare»...