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Sparatoria a Mosca, tutto a posto

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Mosca – Erano tre, no: uno. Tre sono i morti, uno solo l’assalitore. La confusione che ha accompagna­to e seguito la sparatoria avvenuta ieri nel centro di Mosca, vicino alla sede del palazzo dell’Fsb, i servizi di sicurezza russi, ha tutti i tratti della disinforma­zione che in Russia copre gli eventi sgraditi al Cremlino.

La conferenza stampa di fine anno di Vladimir Putin era finita da poco quando si è diffusa la notizia di spari nell’area della Lubyanka, sede dei servizi. I primi video diffusi via social hanno mostrato un uomo armato di kalashniko­v fare fuoco sui passanti.

I media russi hanno dapprima parlato di tre morti. Col passare delle ore, invece di chiarirsi il quadro si è complicato. Specialmen­te per quanto riguarda la dinamica dell’attacco. Russia Today, l’emittente finanziata dal Cremlino, ha infatti iniziato a parlare di tre assalitori che anche avrebbero fatto irruzione nella sede dell’Fsb. Circostanz­a confermata da un dettagliat­o dispaccio dell’agenzia Moskva (che fa capo al Comune di Mosca). Più tardi lo stesso Fsb ha smentito la presenza di tre assalitori, precisando che a sparare è stato “un uomo solo” e che “non è penetrato” nell’edificio. La notizia dell’agenzia Moskva a quel punto è stata cancellata dal sito.

Un errore? Possibile. Ma la circostanz­a fa pensare semmai a una manipolazi­one. Stando all’Fsb, l’agente ucciso apparterre­bbe ai servizi. Secondo il Ministero della salute i feriti sono in tutto cinque, due dei quali “molto gravi”.

Le voci rilanciate da alcuni media secondo cui sulla scena è stata ritrovata una granata e uno zaino non ha trovato conferma ufficiale. Lo stesso Fsb aveva parlato di terrorismo. Il portavoce di Putin Dmitri Peskov ha assicurato che il presidente è stato “informato” dei fatti.

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KEYSTONE Assalto all’Fsb

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