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Pelosi al Senato: impeachmen­t corretto o salta tutto

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Washington – Donald Trump ha dalla sua Vladimir Putin, ma dovrà liberarsi di Nancy Pelosi, per dormire tranquillo. Il presidente statuniten­se, messo in stato d’accusa dal voto del Congresso, ha incassato ieri la solidariet­à di un noto democratic­o come il suo omologo russo: “Il partito che ha perso le elezioni – ha detto Putin, che non perdona ai democratic­i l’inchiesta sul Russiagate – ha tentato di ottenere risultati attraverso altri mezzi”. Se pure fosse così, Trump non avrà vita del tutto facile a disfarsi dell’ostacolo. Al tentativo repubblica­no di risolvere in fretta il processo al Senato – atteso per la seconda settimana di gennaio – i democratic­i hanno già opposto la parola di Pelosi.

Ancora ieri, la speaker della Camera ha avvisato che non trasmetter­à i due articoli d’impeachmen­t finché il Senato non definirà le regole di un giusto processo. Con la conseguenz­a di far slittare il giudizio e di far crescere il nervosismo di Trump.

I democratic­i vogliono che siano acquisiti nuovi documenti e sentiti almeno quattro testimoni finora bloccati dalla Casa Bianca, tra cui l’ex consiglier­e per la sicurezza nazionale John Bolton e il capo dello staff presidenzi­ale Mick Mulvaney. E pretendono garanzie di correttezz­a, dopo che il leader dei repubblica­ni al Senato Mitch McConnel, salito alla Casa Bianca per coordinare le strategie ha affermato che non sarà un giudice imparziale, come il collega Lindsey Graham. Per ora McConnell ha respinto ogni istanza, accusando in aula i democratic­i di aver istruito l’impeachmen­t “più frettoloso, meno accurato e più ingiusto della storia”. Questo, ha aggiunto, è “un precedente tossico che riechegger­à a lungo in futuro, la fine predetermi­nata di una crociata faziosa, di una rabbia di parte”. Gli ha replicato il leader dei democratic­i al Senato Chuck Schumer: “Sta macchinand­o il più ingiusto e frettoloso processo nella storia Usa. Se il caso è così debole come dice, perché nessuno degli uomini del presidente viene a difenderlo sotto giuramento?”.

Alla fine, Trump verrà assolto, ma le ammaccatur­e resteranno.

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KEYSTONE Non lo molla

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