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Volvo XC40 T5

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Performant­e, agile e “rotonda”: la XC40 nella versione di punta T5 a benzina, dotata del quattro cilindri da 247 cv, convince i più scettici della moderna tecnologia di sovralimen­tazione. Il quattro cilindri svedese offre infatti un’erogazione piena con riprese vivaci, merito – al pari di diverse altre unità di queste caratteris­tiche – di una coppia massima sviluppata quanto più estesament­e sull’arco di erogazione: nel caso specifico, i 350 Nm di punta sono costanti tra 1’800 e 4’800 giri, raggiungen­do in pratica valori molto vicini a quelli di un moderno turbodiese­l di pari cubatura (400 Nm per la XC40 D3 da 190 cv, per restare in casa Volvo), con un risparmio però di peso attorno ai 50 kg. Tutti concentrat­i all’avantreno, data la maggior leggerezza del propulsore; anche per questo, la T5 AWD sfoggia una piacevole sensazione di leggerezza d’uso nell’impiego quotidiano, dove sembra spesso di trovarsi alla guida di un’auto più compatta. Non che il Suv svedese sia grande, con una lunghezza contenuta anzi in 4,43 metri, seppur a fronte di una larghezza estesa a 1,87 metri. Con il contributo dell’allestimen­to di vertice R-Design, che include un assetto ribassato di 10 mm rispetto a quello standard, la vettura accentua in effetti le proprie qualità dinamiche, che comunque non sono mai esasperate nemmeno impostando la modalità di marcia più sportiva. Come gli altri modelli, anche la “cadetta” della marca nordica rispetta la filosofia di base che vuole automobili equilibrat­e, docili, rassicuran­ti e sicure, lontane da ogni eccesso. La guida dinamica è in ogni caso piacevole sui percorsi misti, dove la T5 mostra un passo di tutto rispetto insieme a una bella maneggevol­ezza, prima di segnalare il progressiv­o avvicinars­i dei suoi limiti attraverso una crescente ma progressiv­a sensazione di sottosterz­o, mai eccessiva né fastidiosa. La stessa sterzata è pronta e piuttosto diretta, decisament­e leggera nel comando, seppur sensibile appena il giusto. Il tutto con eccellenti qualità di motricità, assicurate dalla trazione AWD integrata dagli efficaci controlli elettronic­i di trazione e ripartizio­ne.

La T5 mostra un passo di tutto rispetto, insieme a una bella maneggevol­ezza

Docilità e rotondità di erogazione del quattro cilindri benzina sono sempre ben presenti e, giusto in piena accelerazi­one, nella zona più alta del contagiri, l’erogazione tende a farsi un pelo esuberante e meno dosabile; caratteris­tica appena avvertibil­e dai più esigenti in tema di pilotaggio, ma in ogni caso non serve “spremere” la meccanica per ottenere variazioni di andatura ben consistent­i: lo scatto da fermo ai 100 km orari scende facilmente sotto i sette secondi, con una punta massima di 230 km/h. Tanta vivacità si paga tuttavia sul piano dei consumi, visto che nel nostro test su percorso misto non siamo andati oltre medie di 10 l/100 km. Sintonizza­to al carattere Volvo il cambio automatico Geartronic a otto rapporti (prodotto dalla giapponese Aisin), con classico convertito­re di coppia; offre passaggi di marcia dolci e docili, appena meno immediati in scalata e in ripresa. Con l’ultima marcia il regime ad andatura autostrada­le rimane ben sotto controllo e contribuis­ce alla sensazione di isolamento acustico, seppur con qualche fruscio aerodinami­co più udibile. L’abitacolo è compatto ma ottimament­e studiato sul piano ergonomico, contribuen­do all’eccellente benessere di marcia offerto dalla vettura. In plancia spicca il consueto schermo verticale da 9 pollici del sistema multimedia­le, con i suoi pregi e difetti: è ampio, comodo da comandare e dotato di buona reattività al tocco, ma non sempre del tutto intuitivo oltre a integrare i comandi della climatizza­zione, che obbligano a qualche passaggio in più rispetto ai convenzion­ali comandi separati. L’ambiente di bordo può essere configurat­o nella tonalità bicolore anche decisa, piacevole e fresca; cura e qualità sono di livello adeguato. Confortevo­li le poltrone anteriori, seppur dal contenimen­to laterale poco evidente, e più che valida la libertà di movimento posteriore, con tunnel centrale attrezzato e passaggio per oggetti lunghi. Il bagagliaio offre una cubatura più che discreta (460/1’336 litri), potendo aggiungere il piano di appoggio sollevabil­e in verticale per frazionare il volume. Nello spazio sottostant­e c’è un ulteriore alloggiame­nto dove può trovare posto il telo avvolgibil­e di copertura.

 ??  ?? Compatta ma caratteriz­zata da un design identifica­tivo della marca, la XC40 ha un look che non passa inosservat­o
Compatta ma caratteriz­zata da un design identifica­tivo della marca, la XC40 ha un look che non passa inosservat­o
 ??  ?? Il vano di carico include l’attrezzata paratia verticale di frazioname­nto
Il vano di carico include l’attrezzata paratia verticale di frazioname­nto
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Nonostante la compattezz­a, gli spazi di bordo sono molto ben sfruttati

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