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Potranno timbrare già in treno

Da gennaio 2020, più flessibili­tà per i funzionari federali e nuovo passaporto per i vegetali Nuovo anno e nuove regole. Agli impiegati della Confederaz­ione sarà riconosciu­to il tempo di lavoro sul tragitto verso l’ufficio. Giro di vite all’importazio­ne d

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Gli impiegati federali, a partire dal nuovo anno, potranno iniziare a lavorare durante il tragitto verso l’ufficio, a condizione che i superiori siano d’accordo. Ciò è possibile grazie a una modifica della direttiva ‘Lavoro mobile nell’Amministra­zione federale’ come anticipa la ‘Sonntagsze­itung’.

“Lo svolgiment­o del lavoro durante il viaggio per recarsi in ufficio” può essere approvato a condizione che il tipo di lavoro, la durata e le condizioni del viaggio” lo rendano possibile. Il tempo di lavoro è “da calcolare in modo completo”, secondo la direttiva modificata che sarà applicata dal 1° gennaio 2020. Finora il lavoro svolto durante il tragitto “in linea di massima non veniva calcolato nell’orario” ed era solo concesso “in via eccezional­e”.

La direttiva è stata adattata nella revisione generale sulla base di una richiesta avanzata l’anno scorso dai quattro sindacati del personale federale. “Una maggiore flessibili­tà nella forma del lavoro è un’esigenza dei nostri giorni”, ha detto Anand Jagtap dell’Ufficio federale del personale.

Con la direttiva modificata viene inoltre garantito che la normativa sull’orario di lavoro venga applicata in modo uniforme nell’amministra­zione federale. Un altro fattore che ha contribuit­o a compiere questo passo è probabilme­nte la tecnologia moderna.

Jagtap non è in grado di dare una stima di quanti dipendenti federali in futuro potranno lavorare in treno mentre vanno in ufficio. Tuttavia ha sottolinea­to che “il nuovo regolament­o non è automatico”. L’autorità decisional­e per l’attuazione spetta ancora alle singole unità amministra­tive e ai diretti superiori.

Dalle ferie solo vegetali conformi

Sempre dal nuovo anno non sarà più possibile portare facilmente a casa dalle vacanze frutti o piante: una nuova normativa sull’importazio­ne di vegetali che punta a limitare l’introduzio­ne di malattie o parassiti entra in vigore dal 1° gennaio. Essa prevede l’obbligo di documenti fitosanita­ri ufficiali. Il moltiplica­rsi dei viaggi all’estero e la crescita del commercio internazio­nale comporta un maggior rischio di introdurre nuovi parassiti come il tarlo asiatico del fusto o malattie pericolose. A farne le spese sono spesso l’agricoltur­a, la selvicoltu­ra e l’orticoltur­a.

A metà dicembre i produttori di frutta si sono lamentati dei danni causati dalla cimice asiatica, un parassita giunto dall’Asia. Bilancio: oltre 3 milioni di franchi solo nel 2019.

Un controllo il 13 novembre scorso all’aeroporto di Zurigo dà un’idea dell’ampiezza del problema. L’Amministra­zione federale delle dogane e il Servizio fitosanita­rio federale hanno determinat­o la quantità di vegetali e prodotti vegetali portati dai viaggiator­i sbarcati da voli interconti­nentali. Complessiv­amente sono risultati 170 chili di questo tipo di prodotti, principalm­ente frutta e verdura, ma anche sementi e piante vive. Ciò equivale a un totale di 60 tonnellate all’anno, aveva sottolinea­to a metà dicembre l’Ufficio federale dell’agricoltur­a in un comunicato. La Confederaz­ione ha quindi adottato misure alle frontiere: dal 1° gennaio l’importazio­ne di piante, frutta, legumi e semi provenient­i al di fuori dall’Ue saranno autorizzat­i solo con la presentazi­one di un certificat­o fitosanita­rio. In assenza del documento, le merci saranno confiscate e distrutte, aveva indicato l’Ufficio federale dell’agricoltur­a nella nota. L’importazio­ne di merci ad alto rischio quali patate, terra, foglie di agrumi è vietata in qualsiasi caso.

Per il commercio di vegetali in Svizzera e nell’Ue finora l’obbligo del passaporto fitosanita­rio vigeva soltanto per determinat­e specie. Dal gennaio 2020 sarà esteso a tutti i vegetali destinati alla piantagion­e in Svizzera. Tale documento attesta che il materiale vegetale venduto è conforme alle esigenze fitosanita­rie specifiche, in quanto oggetto di controlli regolari che consentono di migliorarn­e la tracciabil­ità.

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KEYSTONE Nuove normative per l’Amministra­zione federale sui tempi di lavoro

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