Attacco alla casa di un rabbino
New York – Un uomo, armato di machete, entra in casa di un rabbino a Monsey, vicino a New York, e semina panico durante le celebrazioni per la settima giornata della Festa delle luci. Il bilancio è di cinque feriti, tutti ebrei. L’incidente scuote la piccola comunità della cittadina a una cinquantina di chilometri da New York e torna ad agitare con forza lo spettro dell’antisemitismo: l’episodio segue infatti le numerose denunce degli ultimi giorni per atti contro gli ebrei nella Grande Mela.
In tutto “tredici episodi nelle ultime settimane”, afferma il governatore di New York, Andrew Cuomo. Poi, arrabbiato davanti alle telecamere schierate davanti alla casa del rabbino ortodosso Chaim Rottenberg, sbotta: “Chiamiamo le cose con il loro nome, questo è un atto di terrorismo domestico”.
A Monsey Cuomo incontra il rabbino e la comunità cercando di offrire sostegno mentre proseguono le indagini della polizia, assistita anche dall’Fbi. Il panico nella casa del rabbino Rottenberg è scoppiato intorno alle 22 locali di sabato sera, quando un uomo è entrato nella sua abitazione – limitrofa alla sinagoga – con il viso in parte coperto da una sciarpa. Ha estratto il machete e iniziato ad agitarlo, inseguendo alcuni dei presenti e colpendoli. Uno è stato colpito per ben sei volte, un altro è stato colpito in pieno petto, altri solo di striscio.
Vani i tentativi di fermare l’aggressore, che ha cercato di entrare in sinagoga prima di fuggire alla guida della sua vettura. La sua fuga però è durata poco: alcuni testimoni sono riusciti a leggere la targa e la polizia lo ha fermato circa un’ora dopo. L’uomo è un afroamericano 37enne, nei suoi confronti le autorità presentano cinque capi di accusa, fra cui tentato omicidio e rapina.