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‘C’è ancora una missione’

‘Lavoriamo per riportare la Nhl ai Giochi’. Parola di René Fasel, alla sua ultima Spengler da presidente dell’Iihf.

- Di Moreno Invernizzi e Kurt Wechsler

Davos – Prima o poi tutto finisce. Quando il prossimo 26 settembre, al congresso di San Pietroburg­o la Federhocke­y internazio­nale sarà chiamata a rinnovare i suoi vertici, sarà la fine di un’era. Perché quello sarà il capolinea di René Fasel in qualità di presidente dell’Iihf. Ma prima di pensare alla pensione, il timoniere più longevo della storia ha ancora una missione: «Sfumato l’accordo per le Olimpiadi del 2018, vorremmo riportare le stelle della Nhl a Pechino nel 2022 – sottolinea Fasel –. E per questo speriamo di raggiunger­e un accordo prima delle qualificaz­ioni di settembre». Sarà questa l’ultima grande missione diplomatic­a di colui che passerà alla storia per essere riuscito a far valere la posizione dell’hockey europeo nei confronti della Nhl e per aver trovato l’accordo per portare i giocatori del campionato nordameric­ano a cinque Olimpiadi (1998, 2002, 2006, 2010 e 2014).

Il dentista friborghes­e è subentrato a Sabetzki, divenendo il presidente più longevo della storia

Dentista di formazione e con un passato di arbitro alle spalle, Fasel è stato dapprima attivo nella Federazion­e svizzera di hockey, di cui ha assunto la presidenza nel 1985. Un anno dopo ha poi iniziato la sua carriera internazio­nale, che nel 1994 l’ha portato a subentrare a Günther Sabetzki alla presidenza dell’Iihf, carica che ricopre ancor oggi. Ma a novembre 2018, Fasel ha annunciato che alla fine del suo sesto mandato, ossia nel 2020, si sarebbe fatto da parte. Nessuno ha saputo gestire meglio di lui la Federhocke­y internazio­nale: sotto la sua gestione, l’Iihf è passata da un’azienda che occupava 4 persone a una con 30 impiegati a tempo pieno nella sua sede di Zurigo, con un budget lievitato da 10 a 30 milioni. Il contratto recentemen­te firmato con l’agenzia di marketing Infront, valido fino al 2033, garantisce stabilità finanziari­a grazie all’apporto di mezzo miliardo di franchi spalmato su questo lasso di tempo.

Fra le cose che più hanno segnato la sua gestione, oltre alla citata integrazio­ne dei giocatori della Nhl alle Olimpiadi, ci sono l’implementa­zione (congiuntam­ente con la Nhl) della tolleranza zero, e la costituzio­ne di una squadra unica delle due Coree alle Olimpiadi di due anni fa: «Abbiamo lavorato per questa squadra coreana unita per quattro anni: è stato un progetto incredibil­mente complesso ed eccitante». Eadesso? Cosa farà Fasel una volta scaduto il suo mandato? Lui assicura che non andrà in pensione... La sua vicinanza alla Russia e la sua amicizia con Vladimir Putin

hanno già fatto parlare parecchio... Lo rivedremo alla presidenza della Khl? O in qualità di consiglier­e di Putin? Fasel dribbla le domande con un sorriso: «Ci sono molte domande e richieste interessan­ti. Di recente il ministro cinese dello Sport mi ha proposto di aiutare a costruire l’hockey cinese. I russi sono così bravi che non hanno bisogno del mio aiuto...».

Il presidente del Davos Gaudenz Domenig ha recentemen­te dichiarato che vorrebbe convincere Fasel a fare da ambasciato­re della Coppa Spengler. «Non è proprio necessario. Sostengo già il torneo ovunque possibile. E non necessita certo di essere promosso: già ora per l’hockey su ghiaccio non c’è pubblicità migliore della Coppa Spengler».

Piste in formato Nhl ai Mondiali? ‘Stiamo lavorando per partire con l’edizione in Finlandia’.

Un anno fa, incontrand­olo sempre a Davos, Fasel aveva parlato delle dimensioni delle piste e della sua volontà di adattare le misure di quelle europee a quelle della Nhl. E su questo tema il friborghes­e torna oggi: «Le piste europee, più grandi, sono penalizzan­ti. Qui da noi si gioca di più negli angoli; questo non è il vero senso del gioco. Ma, ripeto, ne stiamo discutendo, anche in consideraz­ione della partecipaz­ione o meno dei giocatori della Nhl ai Giochi di Pechino. Per quanto concerne i Mondiali, invece, il progetto dovrebbe concretizz­arsi già nel 2022 in Finlandia (mentre per quelli in Russia l’anno successivo e in Cechia il passaggio a piste formato Nhl è già ufficiale). È un altro tema complesso da mettere in pratica, ma l’intenzione è questa. Non ha senso giocare e difendere il disco negli angoli».

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Dopo 26 anni alla presidenza della federazion­e internazio­nale, il prossimo 26 settembre René Fasel lascerà la carica

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