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Mini amnistia, altri 46 milioni

L’anno scorso l’ammontare dell’ulteriore sostanza emersa ha sfiorato il miliardo di franchi Il gettito, rispetto agli anni precedenti, incomincia a rallentare ma rimane ancora a livelli importanti per l’ente pubblico

- Di Andrea Manna e Generoso Chiaradonn­a

La mini amnistia federale, entrata in vigore nel 2010, si sta attenuando di intensità e volumi, ma ancora nel corso del 2019, stando ai dati del Dipartimen­to finanze ed economia (vedi tabella), ha permesso al fisco cantonale di incassare oltre 46,5 milioni di franchi di imposte a cui si sono aggiunti 32,5 milioni per i Comuni e altri 17,8 milioni a vantaggio della Confederaz­ione: in tutto 96,6 milioni di franchi generati da 1’771 autodenunc­e evase lo scorso anno e riferite anche a periodi precedenti. L’autodenunc­ia esente da pena – questo il nome del provvedime­nto federale – ha esordito in Ticino nel 2010 timidament­e con soli 67 casi e 112 milioni di sostanza emersa. Anno dopo anno, però, le autodenunc­e sono aumentate e con loro anche la sostanza dichiarata, fosse essa detenuta in patria o all’estero sotto forma di conti bancari, attivi finanziari o immobili. Il picco si è avuto nel 2018 con l’imminenza dell’introduzio­ne dello scambio automatico d’informazio­ni a livello internazio­nale (da e verso la Svizzera). Il risultato: 3’098 autodenunc­e e 2,2 miliardi di ulteriore sostanza. L’anno scorso – ed è questo l’ultimo dato disponibil­e – sono stati ancora 1’947 i casi aperti presso l’Ufficio procedure speciali della Divisione delle contribuzi­oni, per altri 969 milioni di franchi di sostanza emersa. Sull’evoluzione delle finanze cantonali abbiamo interpella­to il consiglier­e di Stato e direttore del Dfe Christian Vitta.

In un decennio si sono autodenunc­iati oltre 9mila contribuen­ti per un ammontare di sostanza emersa (conti, titoli e immobili) di oltre 9 miliardi di franchi. L’amnistia ha garantito un extragetti­to rilevante che andrà a diminuire. Come compensarl­o?

Da parte nostra stimiamo che per i prossimi anni potremo ancora far fronte a degli importi rilevanti legati alla mini amnistia. Siamo però consapevol­i che questi introiti andranno progressiv­amente a diminuire nel corso degli anni futuri e di questo ne teniamo debitament­e conto nell’ambito della pianificaz­ione finanziari­a. In questo ambito teniamo conto anche del gettito generato dai nuovi capitali dichiarati, che per lo Stato rappresent­a una nuova entrata ricorrente.

Quante pratiche risultano ancora inevase e per quale ammontare?

La mini amnistia è in corso. Ci sono quindi regolarmen­te nuove pratiche che vengono inoltrate e altre che vengono evase e chiuse. Per far fronte al crescente carico di lavoro, che, come detto, è di natura temporanea, è stato assicurato un potenziame­nto dell’ufficio competente oltre ad aver operato degli interventi a livello organizzat­ivo. Siccome la situazione è in continua evoluzione non è possibile fare delle stime, possiamo però considerar­e che per i prossimi anni le entrate per l’ente pubblico (Confederaz­ione, Cantone e Comuni) generate dalla mini amnistia dovrebbero mantenersi attorno al livello attuale.

Presentand­o la riforma fiscale, contro la quale è poi fallito il referendum lanciato dalla sinistra, lei aveva annunciato un’ampia riforma della Legge tributaria con particolar­e riferiment­o alle persone fisiche. Riforma alla quale il Consiglio di Stato sta già lavorando? Quali saranno gli assi portanti di questa revisione? L’entrata in vigore della riforma fiscale ci permette, tra le altre, anche di attuare la misura della riduzione del coefficien­te d’imposta di cui possono già da quest’anno beneficiar­e in particolar­e le persone fisiche. E proprio per le persone fisiche daremo avvio, come da decisione del Gran Consiglio, a una revisione generale sulla Legge tributaria per elaborare una riforma fiscale che tenga anche conto dei cambiament­i che negli anni sono intervenut­i a livello di società. Queste misure potranno, se realizzate, andare a sostituire la riduzione del coefficien­te d’imposta.

La Lega chiede, con un’iniziativa parlamenta­re depositata di recente, la soppressio­ne totale delle imposte di succession­e e donazione. Qual è la sua opinione al riguardo?

Il tema della soppressio­ne delle imposte di succession­e e di donazione potrà essere anch’esso approfondi­to nell’ambito della revisione generale della Legge tributaria citata in precedenza unitamente alle numerose altre proposte in ambito fiscale presentate da diversi deputati in Gran Consiglio. Dovremo fare delle scelte fissando delle priorità per poter elaborare una soluzione finale equilibrat­a e sostenibil­e.

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DATI DFE/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Così in dieci anni

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