Nuovo calo delle ammissioni al servizio civile
Il Parlamento vuole rendere più difficile l’accesso al servizio civile. Ma il numero delle ammissioni continua a calare. Nel 2019, 6’088 persone sono state ammesse, l’1,9% in meno rispetto all’anno precedente.
Si conferma così una tendenza al ribasso. Dopo anni di costante e sostenuta crescita, fino al picco del 2017 (6’785), già nel 2018 il numero delle ammissioni era diminuito dell’8,5%. Le ragioni della flessione non sono note al momento, indica in un comunicato l’Ufficio federale del servizio civile (Civi).
Non sembra esserci una chiara correlazione con l’andamento del numero di richieste. Nel 2018 queste erano calate, come le ammissioni. Lo scorso anno le ammissioni sono ulteriormente diminuite, come detto. Il numero di richieste, per contro, è leggermente aumentato (8’342, +100 circa).
Sui 6’088 civilisti ammessi lo scorso anno, 3’139 (52%) hanno presentato domanda prima di iniziare la scuola reclute, 931 (15%) durante la scuola reclute e 2018 (33%) al termine di questa.
In calo risulta anche il numero di istituti d’impiego (4’911, -161). Ciò è da ricondurre in buona parte alla prassi più restrittiva seguita dalla scorsa estate in materia di riconoscimento degli enti presso i quali è possibile prestare servizio. Nel 2019 sono diminuiti infine anche i giorni di servizio prestati, a 1,6 milioni (2018: 1,7 milioni). Il numero definitivo di giorni di servizio prestati verrà pubblicato tra circa due mesi nel rapporto di gestione del Civi.
Il tema è vivacemente dibattuto in Parlamento. Il Consiglio federale ha presentato un progetto che ha come obiettivo di restringere l’accesso al servizio civile. Tra le misure previste: l’aumento dei giorni di servizio per coloro che optano per il servizio civile a partire dal primo corso di ripetizione. Il numero di ammissioni dopo la scuola reclute è però diminuito in maniera marcata lo scorso anno. Sullo sfondo della modifica di legge proposta dal Consiglio federale, il timore che non vi sia più un numero sufficiente di persone pronte ad assolvere l’obbligo di prestare servizio militare. Il referendum, già annunciato, è scontato.