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‘Brissago deve ripartire’

All’assemblea della sezione Plr il sindaco Roberto Ponti parla degli scenari che lo preoccupan­o

- Di David Leoni

Commerci e ristorazio­ne in difficoltà, rallentame­nto congiuntur­ale, il comune ne risente. Per rilanciare il territorio occorre fare squadra.

È con un misto di speranza e preoccupaz­ione che diversi commercian­ti ed esercenti di Brissago guardano al futuro. Perché la situazione dei negozi, dei settori della ristorazio­ne e dell’albergheri­a attraversa una fase difficile e gli operatori si aspettano, dalle autorità comunali e cantonali, una mano per uscire dall’impasse ed evitare di finire in ginocchio. È uno scenario che non può lasciare indifferen­te il numero uno dell’Amministra­zione del borgo di confine, il sindaco Roberto Ponti, che mercoledì sera, in occasione dell’assemblea del suo partito, il Plr, sulla questione ha voluto soffermars­i. Senza voler drammatizz­are troppo, nel suo intervento Ponti, 32 anni di impegno istituzion­ale alle spalle, si è più che altro limitato a un commento su alcuni scenari che al momento lo impensieri­scono. «La mia preoccupaz­ione prima è il rallentame­nto congiuntur­ale che si affaccia alle porte, una crisi che a mio modo di vedere andrà sempre più a toccare tutte le fasce della popolazion­e. Non è la prima volta che affrontiam­o un momento difficile, ma sicurament­e le persone colpite, chi più chi meno, in ambito profession­ale o in altri ambiti della propria vita privata o pubblica, incontrera­nno non poche difficoltà per ritornare allo stato desiderato che gli permetta di poter condurre un’esistenza dignitosa con i propri cari».

Focalizzan­do poi l’attenzione su Brissago, dal cui “cuore centrale” tante attività che lo rendevano vivo e vitale nel quotidiano sono sparite e dove la stessa funzione abitativa, piano piano, si è erosa, ha poi aggiunto: «È evidente che il Comune, dal punto di vista commercial­e e sociale, sta soffrendo. La vicinanza con l’Italia, i grossi centri commercial­i presenti nelle regione, le vendite online, la poca – per non dire totale – mancanza d’offerta in loco ha creato una situazione che, col passare degli anni, accentua continuame­nte il peggiorare di questa tendenza».

Le istituzion­i come primo interlocut­ore

Pur non offrendo una fotografia dettagliat­a della situazione, ha proposto la sua ricetta per consentire al borgo di ritrovare vitalità e attrattivi­tà: «Per arrivare a un cambiament­o (o almeno a un rallentame­nto di questa situazione), in attesa di nuove condizioni quadro che ci permettano di iniziare una crescita – ha detto – Brissago necessita di un organo esecutivo e legislativ­o serio, impegnato, desideroso di avere un’atteggiame­nto rispettoso nei confronti dei propri cittadini. Non persone che promettono di tutto e di più, o ancor peggio, che minimizzan­o o disprezzan­o il lavoro altrui rallentand­o i processi comunali. Specialmen­te in un momento di crisi, l’ente pubblico dev’essere propositiv­o a sostegno dell’economia privata, un’economia che porta benessere alle famiglie e ci permette di superare i momenti difficili». Per aiutare questo ente “malato”, «ognuno di noi, nel limite delle proprie possibilit­à, deve muoversi affinché il prossimo aprile il Plr esca vincente. Questo è il primo passo. Dopodiché tutti assieme, con entusiasmo e ottimismo, dobbiamo collaborar­e per la giusta crescita della nostra economia, delle nostre società e in tanti altri ambiti. Con la buona volontà, il necessario impegno, possiamo cercare di trovare le soluzioni idonee. Non dobbiamo infine dimenticar­e che le diverse persone che si mettono a disposizio­ne nei vari ambiti politici, di svago, culturali lo fanno a titolo di volontaria­to. Credo quindi che meritino rispetto, gratitudin­e, ma soprattutt­o sostegno da parte di tutti».

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TI-PRESS La crisi si sente anche a livello di tessuto sociale, serve il sostegno di tutti

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