Ripartire dall’ultima fermata
Maurizio Jacobacci parla del suo Lugano: ‘Riprendere il discorso interrotto a dicembre contro lo Young Boys’
San Gallo, Neuchâtel Xamax, Thun. Tre partite, piazzate lì in abbrivio di girone di ritorno, che potrebbero subito scavare un divario importante tra il Lugano e le zone pericolose della classifica. Maurizio Jacobacci ha tutta l’intenzione di ritrovarsi sul pullman che il 9 febbraio riporterà a casa la squadra dal canton Berna con in tasca almeno mezza salvezza. Un’auspicata partenza a spron battuto per ottenere la quale nello stage spagnolo appena concluso lo staff bianconero ha messo l’accento sull’aspetto fisico della preparazione... «I raduni permettono di lavorare non solo le parti prettamente calcistiche, ma soprattutto la reciproca conoscenza, la capacità di creare gruppo – afferma il mister bianconero –. I nostri sette giorni in Spagna sono stati perfetti sotto tutti i punti di vista: su terreni da gioco ideali e con una temperatura ottimale abbiamo potuto svolgere il lavoro che auspicavamo. Certo, qualche intoppo c’è sempre, come la malattia che ha tenuto ai box Daprelà, o la pubalgia che ha costretto Gerndt ad allenarsi con il freno a mano tirato, ma queste sono situazioni che vanno comunque messe in conto nella gestione di una squadra». Tre amichevoli (Anversa, Anderlecht e Heidenheim) e tre sconfitte. Ma il tecnico bianconero non è preoccupato... «Vanno tenuti in linea di conto due aspetti: lo scopo che si vuol dare ad uno stage e la qualità degli avversari. Noi abbiamo finalizzato il lavoro al miglioramento della condizione fisica e ciò ha fatto sì che i ragazzi scendessero in campo con le gambe pesanti e affaticate. Inoltre, la qualità di Anversa, Anderlecht e Heidenheim si è dimostrata molto elevata: tutte ci hanno messo in difficoltà, ma questo ci ha dato la possibilità di crescere. Perdere non fa mai piacere, nemmeno in amichevole. È però vero che, nonostante tutto, gli aspetti positivi si sono visti: siamo stati in grado di superare la stanchezza per essere competitivi, abbiamo realizzato tre reti e ne avremmo potute fare anche il doppio... D’altra parte, non sono le ultime tre le partite sulle quali dovremo costruire il girone di ritorno. Il nostro punto di riferimento è rappresentato dall’ultimo appuntamento di dicembre contro lo Young Boys, quando ci eravamo dimostrati all’altezza dei campioni svizzeri e, anzi, avremmo dovuto imporci, visto che l’unica occasione di tutta la partita l’avevamo creata noi». Al Kybunpark, dunque, si potrà vedere il vero Lugano di Jacobacci, nell’aspetto fisico-atletico, come in quello tattico... «Credo di avere a disposizione una rosa sufficientemente completa per poter sviluppare la mia idea di calcio. È però vero che sono prontissimo ad adattarmi alle circostanze, pur senza snaturare i concetti di base. Ad esempio, giocheremo sempre con la difesa a quattro e soltanto in casi eccezionali passeremo a tre, come fatto in corso d’opera a Kiev, quando si trattava di salvare il risultato. È altresì vero che al tirar delle somme, a decidere non è tanto la tattica, quanto l’atteggiamento proposto in campo, dove il sistema può cambiare automaticamente a dipendenza delle situazioni. Per quanto attiene all’aspetto fisico, a San Gallo vedremo un Lugano in palla, in possesso di ulteriori margini di progressione, ma già competitivo. Saremo di certo più freschi rispetto alle amichevoli, anche se già sabato nell’ultima partita di preparazione contro il Kriens mi aspetto una squadra pimpante e reattiva».
Come sempre accade in Svizzera, si riprenderà a giocare con una rosa non ancora guarnita di tutti i petali auspicati... «Senza dubbio, se potremo aggiungere un attaccante lo faremo. Ma non dovrà essere un onere finanziario per la società e, soprattutto, il santo dovrà valere la candela». In queste settimane il mister bianconero qualche giovane l’ha provato, in particolare il 19enne francese Gobe Gouano (dal Monaco) e il 21enne uruguaiano Joaquin Ardaiz (dai Vancouver Whitecaps, via Chiasso)... «Sono due elementi interessanti, dotati di indubbie qualità, ma ancora da formare, con Ardaiz in chiaro ritardo di preparazione. Possono essere rinforzi di prospettiva...».