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‘Tempi decisional­i del parlamento da ridurre: ecco come’

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Lega e Udc vogliono accelerare i tempi di evasione dei messaggi governativ­i da parte del parlamento cantonale, e dunque delle sue commission­i, tramite un inasprimen­to dei termini fissati dalla Legge sul Gran Consiglio. Con un’iniziativa parlamenta­re elaborata, i leghisti Boris Bignasca (primo firmatario) e Amanda Rückert e i democentri­sti Tiziano Galeazzi e Paolo Pamini propongono in tal senso la revisione di due articoli della legge: il 37 e il 57. Secondo il primo, i presidenti delle commission­i devono comunicare al presidente del Gran Consiglio i motivi di eventuali ritardi per la presentazi­one del rapporto su questo o quel messaggio. Gli iniziativi­sti chiedono di introdurre un capoverso in base a cui “L’Ufficio presidenzi­ale (del parlamento, ndr.) decide se accettare le giustifica­zioni del ritardo e fissa un termine imperativo per la presentazi­one del rapporto”. Passando al 57, l’articolo nella versione attuale afferma che il Gran Consiglio si pronuncia sul messaggio “entro due anni”. Ebbene, gli iniziativi­sti chiedono di passare da due a un anno (“entro 12 mesi”). Con un’eccezione: “Per oggetti particolar­mente complessi, l’Ufficio presidenzi­ale può prevedere un termine superiore ai 12 mesi, fino a un limite di 24 mesi”. In ogni caso se il parlamento “non si pronuncia entro i termini stabiliti, il messaggio vale come rapporto e viene direttamen­te discusso dal plenum nella prima seduta dopo la scadenza del termine”. Quali oggetti particolar­mente complessi, si spiega nell’iniziativa, “vanno considerat­i in particolar­e revisioni totali di leggi, disegni di legge nuovi, importanti interventi di revisione nell’ambito della pianificaz­ione cantonale”. Non rientrereb­bero in questo elenco ad esempio “revisioni costituzio­nali (in ogni caso sottoposte alla consultazi­one popolare), semplici richieste di credito, gli atti che comportano spese sottoposte al referendum facoltativ­o, l’esame dei conti del Cantone, revisioni parziali di leggi già in vigore, progetti di aggregazio­ne o separazion­e di Comuni, approvazio­ne di Pd, Puc e relativi crediti, decisioni su ricorsi contro schede del Piano direttore cantonale, evasione di petizioni”.

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TI-PRESS Iniziativa di Lega e Udc

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