Flotta marittima sotto inchiesta
Alla luce delle perdite milionarie legate alle fideiussioni concesse alla flotta d’alto mare e alle critiche del parlamento, il consigliere federale Guy Parmelin ha ordinato un’inchiesta amministrativa nei confronti dei vertici dell’approvvigionamento economico del Paese. L’indagine – che sarà diretta da Cornel Borbély, titolare di uno studio legale a Zurigo e specializzato in criminalità economica – verificherà in particolare la collaborazione, la suddivisione dei compiti e le responsabilità tra l’Ufficio federale e l’organizzazione di milizia, ha indicato ieri in una nota il Dipartimento federale dell’economia (Defr). Un altro elemento di rilievo dell’inchiesta riguarda la gestione dei rischi e i singoli processi per ovviare a situazioni di emergenza e di penuria. Infine verranno analizzate in profondità anche la composizione, i compiti, le responsabilità e le competenze della cellula di crisi istituita dal Defr nella vertenza ‘fideiussioni per navi d’alto mare’. L’indagine dovrà porre le basi per confermare o migliorare con adeguamenti mirati l’organizzazione dirigente, l’esecuzione di alcuni campi di attività importanti per assicurare l’approvvigionamento economico del Paese, nonché la gestione dei rischi e l’attuale cellula di crisi istituita per le fideiussioni delle navi d’alto mare. Lo scopo è garantire un’organizzazione dell’approvvigionamento economico del Paese efficiente e consapevole dei rischi.
Il 7 novembre il Consiglio federale aveva chiesto e poi ottenuto dal parlamento un credito aggiuntivo di 129 milioni di franchi per le fideiussioni alla flotta svizzera d’alto mare. Il governo si attende comunque una perdita di 100 milioni.