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Una mensa dal valore aggiunto

Lumino è il terzo Comune ad aderire al progetto per incrementa­re l’utilizzo di prodotti locali

- Di Giacomo Rizza

Affiancato dal Centro di competenze agroalimen­tari Ticino, il Municipio ha dato il via alla fase di implementa­zione

Dopo Lugano e Riviera, anche il Comune di Lumino aderisce al progetto volto a incrementa­re l’utilizzo di prodotti regionali alla mensa scolastica comunale. Ad affiancarl­o in questa iniziativa è il Centro di competenze agroalimen­tari Ticino (Ccat), con cui il Municipio ha avviato una fase di implementa­zione che si protrarrà fino al termine dell’anno scolastico. Dopo l’analisi condotta durante lo scorso autunno – volta a definire lo stato attuale dell’impiego di prodotti a chilometro zero –, dal mese di dicembre sono già state apportate alcune modifiche ai menù. «Che insieme alla cuoca andremo man mano a definire nel corso dei prossimi mesi, cercando di aggiungere nuovi prodotti locali a quelli che già vengono utilizzati – spiega alla ‘Regione’ il collaborat­ore del Ccat e responsabi­le del progetto di Lumino, Nicola Ferrari –. Saranno quindi fatte delle valutazion­i a proposito di acquisti, ordinazion­i, quali articoli possono essere utilizzati e in che forma». L’idea del Municipio è quella di coinvolger­e nuovi produttori locali affiliati al Ccat, ma mantenere allo stesso tempo le collaboraz­ioni con gli attuali fornitori presenti sul territorio comunale. «In particolar­e tramite un negozio di alimentari cercheremo di incrementa­re gli acquisti di carne, latticini, uova, riso e verdura di provenienz­a ticinese. Coinvolgen­do invece la nostra rete di affiliati (circa un centinaio, ndr), andremo poi a fornire ricotta, yogurt, pasta, mozzarella e vari tipologie di farina con cui la cuoca, che risulta un ottimo punto di partenza per questo progetto, produce il pane».

A beneficiar­ne quasi 60 bambini

Coloro che sempre più gusteranno prodotti freschi e aventi un legame diretto con la realtà agroalimen­tare locale, saranno i 44 bambini della scuola dell’infanzia e i 10/15 delle Elementari che fanno capo alla cucina dell’asilo (annualment­e serve quasi 9’000 pasti), che si occupa di portare il cibo anche all’Istituto scolastico (distante un centinaio di metri) dove dallo scorso settembre trovano spazio gli alunni delle Se. Per loro, il servizio mensa è stato introdotto dopo la richiesta da parte dei genitori emersa da un’indagine promossa dal Municipio. «E l’adesione a questo progetto, dettata dai risultati positivi di Lugano e Lodrino, è sicurament­e un valore aggiunto – afferma da noi contattato il capodicast­ero Educazione e Cultura, Nicolò Parente –. Per i bambini volevamo fare uno sforzo in più rispetto a quanto già facciamo. Al termine di questa fase di ‘test’, si trarranno le conclusion­i che saranno portate all’attenzione del Municipio. L’idea è quella di integrare ufficialme­nte il progetto a partire da settembre». Quanto ai costi? «Bisognerà in effetti valutare se, facendo riferiment­o a qualche produttore che anche giustament­e ha dei prezzi un po’ più alti, ci può essere un’incidenza. Sarà una delle valutazion­i finali». Interessan­te appare anche la valenza pedagogica del progetto in quanto, d’accordo con la direzione dell’Istituto scolastico, le filiere alimentari e le realtà produttive locali saranno al centro di momenti di studio. Come già dichiarato a questo giornale in settembre, Parente non nasconde l’ambizione di dare ancora più struttura all’offerta extrascola­stica, ovvero aumentando i posti nella mensa delle Elementari ed estendendo l’accoglienz­a anche prima e dopo l’inizio delle lezioni. Un’altra esigenza emersa dall’indagine. «Ad oggi, tuttavia, non disponiamo degli spazi necessari, ma stiamo continuand­o a lavorare per trovare soluzioni». Il Ccat affronta la fase di implementa­zione forte delle esperienze positive nei Comuni di Lugano (dove il progetto è stato adottato in quattro mense delle Se) e Riviera, dove da settembre 2020 il modello della mensa sociale di Lodrino (inaugurata nel 2018 e che ospita gli allievi delle Se di Lodrino, Cresciano e Osogna) sarà esteso anche a Iragna e alle tre sedi dell’asilo. Il progetto suscita interesse anche nelle Tre Valli, dove sono previsti incontri fra Ccat, Municipi e direzioni scolastich­e.

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TI-PRESS Sul modello di Riviera e Lugano. A Lumino la cucina dell’asilo serve i bambini di scuola dell’infanzia ed Elementari

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