Una mensa dal valore aggiunto
Lumino è il terzo Comune ad aderire al progetto per incrementare l’utilizzo di prodotti locali
Affiancato dal Centro di competenze agroalimentari Ticino, il Municipio ha dato il via alla fase di implementazione
Dopo Lugano e Riviera, anche il Comune di Lumino aderisce al progetto volto a incrementare l’utilizzo di prodotti regionali alla mensa scolastica comunale. Ad affiancarlo in questa iniziativa è il Centro di competenze agroalimentari Ticino (Ccat), con cui il Municipio ha avviato una fase di implementazione che si protrarrà fino al termine dell’anno scolastico. Dopo l’analisi condotta durante lo scorso autunno – volta a definire lo stato attuale dell’impiego di prodotti a chilometro zero –, dal mese di dicembre sono già state apportate alcune modifiche ai menù. «Che insieme alla cuoca andremo man mano a definire nel corso dei prossimi mesi, cercando di aggiungere nuovi prodotti locali a quelli che già vengono utilizzati – spiega alla ‘Regione’ il collaboratore del Ccat e responsabile del progetto di Lumino, Nicola Ferrari –. Saranno quindi fatte delle valutazioni a proposito di acquisti, ordinazioni, quali articoli possono essere utilizzati e in che forma». L’idea del Municipio è quella di coinvolgere nuovi produttori locali affiliati al Ccat, ma mantenere allo stesso tempo le collaborazioni con gli attuali fornitori presenti sul territorio comunale. «In particolare tramite un negozio di alimentari cercheremo di incrementare gli acquisti di carne, latticini, uova, riso e verdura di provenienza ticinese. Coinvolgendo invece la nostra rete di affiliati (circa un centinaio, ndr), andremo poi a fornire ricotta, yogurt, pasta, mozzarella e vari tipologie di farina con cui la cuoca, che risulta un ottimo punto di partenza per questo progetto, produce il pane».
A beneficiarne quasi 60 bambini
Coloro che sempre più gusteranno prodotti freschi e aventi un legame diretto con la realtà agroalimentare locale, saranno i 44 bambini della scuola dell’infanzia e i 10/15 delle Elementari che fanno capo alla cucina dell’asilo (annualmente serve quasi 9’000 pasti), che si occupa di portare il cibo anche all’Istituto scolastico (distante un centinaio di metri) dove dallo scorso settembre trovano spazio gli alunni delle Se. Per loro, il servizio mensa è stato introdotto dopo la richiesta da parte dei genitori emersa da un’indagine promossa dal Municipio. «E l’adesione a questo progetto, dettata dai risultati positivi di Lugano e Lodrino, è sicuramente un valore aggiunto – afferma da noi contattato il capodicastero Educazione e Cultura, Nicolò Parente –. Per i bambini volevamo fare uno sforzo in più rispetto a quanto già facciamo. Al termine di questa fase di ‘test’, si trarranno le conclusioni che saranno portate all’attenzione del Municipio. L’idea è quella di integrare ufficialmente il progetto a partire da settembre». Quanto ai costi? «Bisognerà in effetti valutare se, facendo riferimento a qualche produttore che anche giustamente ha dei prezzi un po’ più alti, ci può essere un’incidenza. Sarà una delle valutazioni finali». Interessante appare anche la valenza pedagogica del progetto in quanto, d’accordo con la direzione dell’Istituto scolastico, le filiere alimentari e le realtà produttive locali saranno al centro di momenti di studio. Come già dichiarato a questo giornale in settembre, Parente non nasconde l’ambizione di dare ancora più struttura all’offerta extrascolastica, ovvero aumentando i posti nella mensa delle Elementari ed estendendo l’accoglienza anche prima e dopo l’inizio delle lezioni. Un’altra esigenza emersa dall’indagine. «Ad oggi, tuttavia, non disponiamo degli spazi necessari, ma stiamo continuando a lavorare per trovare soluzioni». Il Ccat affronta la fase di implementazione forte delle esperienze positive nei Comuni di Lugano (dove il progetto è stato adottato in quattro mense delle Se) e Riviera, dove da settembre 2020 il modello della mensa sociale di Lodrino (inaugurata nel 2018 e che ospita gli allievi delle Se di Lodrino, Cresciano e Osogna) sarà esteso anche a Iragna e alle tre sedi dell’asilo. Il progetto suscita interesse anche nelle Tre Valli, dove sono previsti incontri fra Ccat, Municipi e direzioni scolastiche.