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Gabor, viandante che vive di carità

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Ha fatto tappa a Locarno Gabor Zsigmondi, pellegrino per scelta, che da anni si sposta sulle sue gambe percorrend­o in lungo e in largo mezzo mondo. Arrivato mercoledì scorso, il 72enne ungherese è stato ospitato al convento della Madonna del Sasso a Orselina. «Vorrei fermarmi fino a lunedì – ci dice –. Ma forse per quel giorno sarò di nuovo in cammino verso altre mete: Bellinzona, Lugano, Bergamo, Brescia e poi su, fino a un convento vicino a Bolzano». Itinerari che ormai conosce bene, visto che – come racconta – nella sua vita errabonda ha percorso centinaia di migliaia di chilometri, talvolta tornando sui suoi passi.

Rifugiatos­i in Francia dall’Ungheria molti anni fa, dopo aver svolto mille mestieri, ha mollato tutto e per due decenni si è spostato in bicicletta. Ma ha avuto un incidente e ora si muove solo a piedi. Senza casa e senza famiglia, vive di carità cristiana: «È sempre più difficile trovare chi mi ospiti e chi mi aiuti. Quando sono tornato in Ungheria, alcuni anni fa, ho perso la pensione francese e ora percepisco 60 euro al mese. Per giunta sono sempre più malfermo sulle gambe e i polmoni risentono del freddo». A ogni sua tappa bussa alla porta di un giornale per raccontars­i e così ha colleziona­to ben 600 articoli. Non vuole impietosir­e, ma solo spiegare le sue scelte di vita e fermarsi a parlare un attimo con chi è disposto ad ascoltarlo. Uno spirito libero, che conserva tutti i suoi beni in una borsa e che mostra, come fosse un trofeo, una lunghissim­a ghirlanda pieghevole, composta da decine di foglietti con i timbri che attestano le mete, spesso santuari, del suo costante errare.

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Il 72enne di origini ungheresi

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