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Wef, tra opportunit­à e proteste

Le ‘star’ del 50esimo Forum economico mondiale saranno il presidente Usa Donald Trump e l’attivista svedese Greta Thunberg

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Il presidente statuniten­se Donald Trump, coinvolto nel processo di impeachmen­t, e l’attivista svedese per il clima Greta Thunberg saranno le ‘star’ del 50esimo Forum economico mondiale (Wef) che si apre domani nella località grigionese di Davos. Per la Svizzera il vertice sarà anche l’occasione di allacciare rapporti con le nuove autorità europee. Come ogni anno, non mancano nemmeno le azioni di protesta, come la marcia per il clima partita ieri da Landquart e una manifestaz­ione anticapita­lista che si è tenuta sabato a Berna.

Questa sera è in programma una cerimonia per celebrare il mezzo secolo del Wef cui parteciper­à la presidente della Commission­e europea Ursula von der Leyen. A margine dell’evento, incontrerà tre consiglier­i federali, tra cui la presidente della Confederaz­ione Simonetta Sommaruga. L’intero Consiglio federale si trasferirà nella località grigionese per cercare di instaurare un dialogo ad alto livello con il nuovo team europeo. A quattro mesi dalla votazione sull’iniziativa dell’Udc contro la libera circolazio­ne e a pochi giorni dall’entrata in vigore della Brexit, le discussion­i sull’accordo quadro tra Berna e Bruxelles risultano praticamen­te ferme.

Trump ha dal canto suo in programma un discorso domani, primo giorno del suo impeachmen­t davanti al Senato, e sarà accompagna­to da una folta delegazion­e, di stampo piuttosto economico. Nel corso della sua seconda visita a Davos, dopo quella del 2018, si intratterr­à con quattro consiglier­i federali: Sommaruga, Ueli Maurer, Guy Parmelin e Ignazio Cassis. A Davos l’inquilino della Casa Bianca non incontrerà nessun rappresent­ante iraniano, visto che il capo della diplomazia di Teheran Mohammad Javad Zarif ha annullato la sua partecipaz­ione a causa della crisi con Washington, dopo l’uccisione del capo delle forze speciali Qassem Soleimani. Trump avrà invece l’opportunit­à di avviare un dialogo con la giovane attivista per il clima Greta Thunberg, che finora si è rifiutato di incontrare, in particolar­e a settembre all’Onu a New York. La giovane svedese, pure presente a Davos per la seconda volta, ha già promesso di chiedere ai leader e alle aziende di rinunciare al finanziame­nto delle energie non rinnovabil­i.

Circa 500 persone in cammino

Anche se a Landquart non era presente, Thunberg sostiene la marcia di tre giorni programmat­a da Strike Wef, partita ieri alle 13.30 in direzione della località grigionese. Oltre 500 persone si sono radunate a 40 chilometri di distanza da Davos, chiedendo al Forum economico di assumersi le proprie responsabi­lità per combattere la crisi climatica e di abbandonar­e un’ideologia di crescita che va a scapito dell’ambiente. Le rivendicaz­ioni dei militanti ecologisti riflettono in parte il tema del ‘capitalism­o coerente e sostenibil­e’ scelto per l’incontro di quest’anno, in relazione al nuovo manifesto dell’organizzaz­ione presentato qualche settimana fa. Il testo invita le aziende a pagare tasse e salari adeguati, ma anche a rispettare i diritti umani. Per dare il buon esempio, il Wef intende lanciare diverse piattaform­e collaborat­ive, contribuir­e a piantare centinaia di migliaia di nuovi alberi nei prossimi dieci anni e rimborsare il 50% dei costi di trasporto di chi arriva in treno a Davos. Queste buone intenzioni non hanno però convinto circa un migliaio di persone che sabato a Berna sono scese in strada per protestare proprio contro il Wef e contro il sistema capitalist­ico. La manifestaz­ione non autorizzat­a è stata indetta da cerchie di autonomi di sinistra. Nel corso di brevi discorsi gli organizzat­ori hanno definito il Wef come un evento dove non si cercano soluzioni ai conflitti del mondo, ma anzi se ne creano di nuovi. Per i manifestan­ti, le principali personalit­à presenti a Davos sono responsabi­li delle oppression­i nel mondo.

Tra gli oltre 40 capi di Stato e di governo attesi a Davos, saranno presenti anche la cancellier­a tedesca Angela Merkel e il neo-eletto primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. In totale, si prevede la partecipaz­ione di oltre 2’800 persone.

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KEYSTONE In viaggio verso la località grigionese

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