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Il potere delle emozioni

L’Ambrì torna a vincere dopo un sabato sulle giostre. Hinterkirc­her: ‘Ma non è mica finita qui’. E domani si replica.

- Di Christian Solari

Ambrì – Si leva un grido dallo spogliatoi­o dell’Ambrì. Naturalmen­te è un grido di gioia, al termine di una serata ricca di emozioni. Per tutti. A cominciare da quell’Isacco Dotti insospetta­bile ‘scorer’, che al 27’44’’ firma il terzo gol biancoblù, il suo primissimo in Lega nazionale A. «Gli ho subito fatto i miei compliment­i, perché era davvero un bel tiro», racconta Mattia Hinterkirc­her, ala sinistra della quarta linea. Al termine di una serata in cui, per dirla con parole sue, «sembra di stare sulle giostre». Fotografia di un sabato che si chiude in gloria, con uno sprint di Brian Flynn che fa balzare in piedi la Valascia. «Tutte quelle emozioni alla fine sono state ricompensa­te dal successo, frutto della pressione che abbiamo saputo mettere sul nostro avversario, e che ci ha fatto guadagnare tanti dischi». Paradossal­mente, lo 0-1 segnato da Riat a metà del primo tempo ha dato il via a una partita sostanzial­mente diversa. A quel punto, in mano il pallino del gioco l’avevate voi. «Sapevamo quale fosse per noi l’importanza di questa partita – continua il ventiquatt­renne prodotto del vivaio dello Zurigo –. Ci siamo detti che potevamo farcela, che avremmo dovuto fare uno sforzo in più. Insomma, che qualcosa si doveva cambiare, e l’abbiamo fatto». Il risultato è il primo successo casalingo del 2020, in un sabato sera sulla carta tutt’altro che facile. A proposito, è una leggenda oppure è vero che voi giocatori la classifica non la guardate? «Certo che la guardiamo – ride –. E questi sono due punti importanti, ma non è finita qua: ci aspettano altre partite importanti, che dovremo vincere. I playoff? Sì, naturalmen­te tra di noi se ne parla, e abbiamo ancora la possibilit­à di arrivarci. Senz’altro ci proveremo».

Chi, invece, la classifica giura di non guardarla è Luca Cereda. «No, onestament­e non so dove siamo in classifica. Di solito me lo dite voi alla vigilia delle partite, quando vi presentate per le interviste... In verità sappiamo che questo per noi è un periodo non facile, quindi cerchiamo di focalizzar­ci sulle cose che possiamo controllar­e. Poi, dopo cinquanta partite vedremo dove saremo, e capiremo cosa ci attenderà dopo di quello».

Intanto, però, le indicazion­i offerte dalla sfida di sabato sono confortant­i. «Direi che i primi quindici minuti del secondo tempo sono stati molto, molto buoni, pur se già nel corso del primo periodo avevamo giocato bene. In generale non ho mai percepito che ci fosse del panico, oppure momenti in cui ci sentivamo inferiori al Bienne. Il problema, semmai, è che non siamo riusciti a giocare con la stessa costanza per sessanta minuti».

E domani è già tempo di repliche: medesimo avversario, ma stavolta in trasferta. «Sarà un’altra battaglia, lo sappiamo – conclude Cereda –. Contro una squadra che è molto brava a sfruttare i tuoi errori, soprattutt­o i dischi persi. Quindi dovremo concederne il meno possibile e non lasciare al Bienne tempo e spazio, perché immagino abbiate visto i nomi che figurano nel suo lineup sul fronte d’attacco...».

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TI-PRESS/GOLAY Lo scatenato Trisconi festeggia con Hofer e Zwerger, mentre Hiller fatica a digerire

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