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Decidono Klasen e la personalit­à

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Zurigo – Già nei primi minuti si capisce che volto avrà la serata, cioè molto chiusa e con poche azioni da rete. La lunga fase di studio si conclude al 6’: in powerplay il Lugano colpisce con McIntyre, abile a infilare Ortio. Sullo slancio poco dopo Fazzini non sfrutta un errore di Berni. La prima concreta chance locale è solo al 12’, quando Noreau chiama all’intervento Schlegel. In inferiorit­à numerica, poi, è Suri a presentars­i davanti a Ortio, ma non trova il pertugio. Chi sbaglia paga, e allora, ancora nella stessa situazione speciale, arriva l’1-1 di Simic. La prossima ghiotta occasione arriva solo al 28’, quando Bertaggia perde il duello a tu per tu con Ortio, mentre dall’altra parte Hollenstei­n impegna Schlegel. E al 33’ lo Zurigo è ancora in powerplay, ma a sfiorare il vantaggio in break è ancora il Lugano, con McIntyre. Al 38’ le parti s’invertono, al rientro da una penalità Chris Baltisberg­er si ritrova da solo al cospetto di Schlegel, e l’intervento del portiere è magistrale. Ma a 13’’ dalla seconda sirena, in powerplay, il Lugano si riporta avanti grazie a Klasen, che infila da posizione angolata. L’ultimo tempo si apre con un tiro di Bodenmann, il Lugano replica con Sannitz. Al 47’ i locali aumentano per un breve istante la pressione, ma Chiesa e compagni reggono egregiamen­te. Poi, nel finale, il Lugano è padrone e tiene il ghiaccio con grande personalit­à.

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