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Uniti per la sicurezza online

Al via ‘Cyber sicuro’, piattaform­a istituzion­ale ticinese contro minacce e rischi che corrono sul web Al progetto collaboran­o Dfe, Di, Decs con il supporto della Supsi: prevenzion­e e sensibiliz­zazione

- Di Jacopo Scarinci

Ogni anno l’Amministra­zione cantonale subisce, in media, dai 30 ai 50mila tentativi di hackeraggi­o dei propri server. Attacchi quasi tutti automatizz­ati, e quindi respinti con agio. Quasi tutti, però. Perché in un paio di questi casi, sempre in media, la situazione si fa seria, e la gestione – comunque ottimale – richiede più sforzo e più attenzione. Un problema, quello della sicurezza online, che interessa il l’Amministra­zione così come le aziende, i cittadini, le scuole. Tanto da portare il Cantone, con la campagna di prevenzion­e ‘Cyber sicuro’ presentata ieri, a farsi attivo «nell’affrontare rischi sempre più diffusi. In due studi del World economic forum si nota come siano al primo posto delle preoccupaz­ioni in Europa, mentre sono secondi solo alle questioni climatiche se considerat­i nel loro insieme», annota il direttore del Dipartimen­to finanze ed economia Christian Vitta. Il Dfe, assieme al Dipartimen­to istituzion­i e al Dipartimen­to educazione, cultura e scuola, è uno dei promotori della piattaform­a che, come spiegato dal direttore del Di Norman Gobbi «ha l’intenzione di essere il punto di riferiment­o e di contatto per noi del governo, ma anche per enti pubblici, aziende, popolazion­e, associazio­ni di categoria e media». Il compito sarà quello di «coordinare le varie attività, analizzare tutti i rischi e le minacce per il nostro territorio, fornire supporto attivo al Consiglio di Stato ed elaborare contenuti informativ­i e di prevenzion­e». Per Gobbi è importante sottolinea­re che «gli attacchi informatic­i sono sempre più frequenti, i reati intesi come ‘classici’ ormai sono spostati anche sul web se pensiamo alle truffe di tipo economico e ai furti di dati». E quindi, dopo ‘Montagne sicure’, ‘Acque sicure’ e ‘Strade sicure’, con ‘Cyber sicuro’ il Dipartimen­to istituzion­i parte con la quarta campagna di sensibiliz­zazione. Alla quale, riprende Vitta, «il Dfe parteciper­à per aiutare a interagire col mondo delle aziende, incentivan­do competitiv­ità e produttivi­tà attraverso l’innovazion­e e la sicurezza. E per creare, con la formazione, profili profession­ali utili per questa lotta». Protagonis­ta sarà anche il Decs, e il suo direttore Manuele Bertoli ricorda come «nella scuola dell’obbligo il tema della sicurezza è all’ordine del giorno negli ambiti dell’alfabetizz­azione digitale, dell’educazione a un uso consapevol­e e dell’orientamen­to dei giovani al pensiero informatic­o». E al liceo «a settembre 2020 comincerà l’insegnamen­to dell’informatic­a». Piattaform­a ticinese, ‘Cyber sicuro’ avrà molti contatti con la

Confederaz­ione. Contatti spiegati dal segretario generale del Di Luca Filippini: «Il Consiglio federale è stato coinvolto nella fase di costituzio­ne, e sarà fondamenta­le lo scambio d’informazio­ni con l’esercito e la Polizia federale». La centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazio­ne Melani svolge già un gran lavoro. E sempre sulla cybersicur­ezza, Filippini dice che «avverranno incontri con il delegato svizzero su questo tema». Portando in Ticino quanto fatto a livello federale. Della partita sarà anche Alessandro Trivilini, docente e ricercator­e del Dipartimen­to tecnologie innovative della Supsi. E ribadisce: «Le minacce cyber sono sempre più diffuse. Siamo tutti interconne­ssi, e basta un solo anello debole per compromett­ere tutta la catena. Il nostro lavoro sarà evitare che si crei questo anello debole».

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La campagna avrà un piano d’azione per il 2020 e il 2021

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