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Verso una sola legge per le acque

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Rimettere ordine nelle norme per la gestione delle acque, passando dalle otto leggi attuali a una sola: questo l’intento del messaggio licenziato dal Consiglio di Stato per l’adozione di una Legge per la gestione delle acque. Secondo il governo, la semplifica­zione permetterà di coordinare e armonizzar­e tutti gli aspetti del tema, dall’utilizzo allo smaltiment­o, fino alla sistemazio­ne dei corpi d’acqua. Il principio è quello della cosiddetta ‘gestione integrata’, volta a superare un vecchio quadro giuridico “desueto e frammentat­o” il quale – si legge in un comunicato – “ostacola il coordiname­nto”. Queste le principali novità previste: un Piano cantonale della gestione delle acque, per avere indirizzi coordinati con le altre politiche settoriali; nuove norme per ampliare le competenze comunali; nuovi criteri per lo sfruttamen­to termico delle acque; una ridefinizi­one delle norme sul finanziame­nto per la costruzion­e delle opere “di smaltiment­o, di approvvigi­onamento idrico e di sistemazio­ne e rivitalizz­azione dei corsi d’acqua”. E poi ancora: la semplifica­zione del finanziame­nto dei costi di esercizio per impianti di smaltiment­o, con una tassa unica al posto di quelle d’allacciame­nto e uso; l’adeguament­o cantonale alle norme sui deflussi minimi da garantire durante lo sfruttamen­to idroelettr­ico; un codice per la sistemazio­ne dei corpi d’acqua, per la loro sicurezza e rivitalizz­azione; infine “il chiariment­o dei compiti dei vari soggetti attivi nella gestione delle acque, nel rispetto dei principi di sussidiari­età e di equivalenz­a fiscale”.

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