Vogorno, ‘un aiuto e nulla più’
«Lo ammetto, abbiamo sbagliato nel non seguire la prassi in vigore per l’edificazione fuori zona edificabile, ma abbiamo agito in buona fede, senza commettere chissà quale immane reato. Una leggerezza. Per questo siamo stati multati dagli Enti locali. Paghiamo i 300 franchi di multa ed è finita lì”. Ivo Bordoli, sindaco di Vogorno, da noi interpellato al riguardo della recente sanzione (cfr. laRegione di ieri) del Consiglio di Stato, non ha paura di mettere le carte sul tavolo e spiegarci com’è andata. «I fatti, come già a suo tempo riportato dai media, risalgono al periodo 2015-2017. Alla proprietaria di un fondo (che non è originaria del paese, ndr) abbiamo rilasciato la licenza edilizia. Lei ha fatto i lavori progettati sul suo fondo e sin lì nessun problema. Attorno all’edificio, ha però costruito dei muri di sostegno che impediscono al terreno di cedere e una copertura sotto la quale posteggiare l’auto. Anche in questo caso, come per il rustico, avremmo dovuto seguire l’iter previsto. Invece come esecutivo le siamo andati incontro limitandoci a una sola notifica di costruzione. L’interessata ha completato il cantiere ma qualcuno, al corrente di come stavano le cose, ha fatto partire la segnalazione a Bellinzona». Tanto rumore per nulla, alla fine? «Come Municipio siamo chiamati a svolgere un ruolo di sorveglianza. Ma cerchiamo sempre di non rendere la vita impossibile a chi sceglie di vivere quassù. Ci sono tanti vincoli e ciò scoraggia sovente coloro che si attivano per tenere in vita le zone discoste come la nostra. Con questo non intendo dire che chiudiamo un occhio su infrazioni e abusi edilizi, dei quali è purtroppo pieno il nostro cantone. Ci mancherebbe altro. Non siamo affatto un Comune di fuorilegge! La vicenda nel frattempo è cresciuta in giudicato. Abbiamo evitato di fare ricorso per non creare un “casus belli” attorno a questa storia che mi sembra già strumentalizzata in ottica elezioni» – conclude.