Lara è tornata a costruire
Gut-Behrami ritrova dopo due anni di digiuno il successo in Cdm raggiungendo Maria Walliser a quota 25
Lara Gut-Behrami è finalmente tornata davanti a tutte. La 28enne ticinese si è infatti imposta nella discesa di Crans-Montana ed è tornata a vincere una gara di Coppa del mondo dopo oltre due anni di digiuno (l’ultimo successo risaliva al superG di Cortina d’Ampezzo il 21 gennaio 2018), mentre per ritrovare un suo trionfo nella disciplina regina bisogna tornare indietro di un ulteriore anno e più precisamente al 28 gennaio 2017, quando si era imposta sempre nella stazione delle Dolomiti un paio di settimane prima di subire il grave infortunio al ginocchio che ha condizionato il prosieguo della sua carriera. Da quel maledetto 10 febbraio sulle nevi di St. Moritz durante i Mondiali l’atleta cresciuta a Comano non è infatti più stata la stessa (lei che si era aggiudicata la generale di Coppa del mondo 2016), collezionando solo 6 podi (di cui un solo successo) nel Circo Bianco. Fino a ieri appunto, quando è tornata a far mangiare la neve a tutte le avversarie, tanto che la seconda classificata, l’altra rossocrociata Corinne Suter, è rimasta a ben 80 centesimi di distanza, con l’austriaca Stephanie Venier che ha completato il podio a +0”92.
La ticinese: ‘Non è stato facile ma forse sto ritrovando la fluidità per competere ovunque’
«Chiaramente sono contenta, perché non è stato facile inseguire a lungo i giusti meccanismi, pensarci e vedere che l’istinto non funzionava – ha dichiarato al traguardo Gut-Behrami, che con la 25ª vittoria in Cdm (49° podio) ha raggiunto nella speciale classifica la mitica Maria Walliser al 15° posto e si è portata a un solo scalino da un’altra atleta di casa nostra, Michela Figini –. Era da tanto che non vedevo il numero uno al traguardo ed è stato frustrante ripetersi che mancava poco, ma non arrivare mai a colmare quel poco per tornare davanti. A volte è proprio quando si riflette troppo che diventa complicato e oggi sono riuscita a fare l’opposto, ho sciato con la mente libera da cima a fondo e tutto è tornato a essere più semplice. Ci può volere del tempo, persino anni per riuscirci e anche se questo non significa che adesso vincerò sempre con due secondi di vantaggio, forse sto ritrovando la fluidità per essere più veloce e potermi battere in tutte le gare». Certo è che otto decimi sulla seconda è un gran bel vantaggio... «È vero, ma come quando si scia male è un attimo perdere anche due secondi, quando invece tutto funziona per il verso giusto si possono realizzare “temponi” simili. Per cui al traguardo non ero sorpresa, bensì contenta, soprattutto per essere stata in grado di sciare come volevo. È una grande fortuna essere ancora qui dopo 12 anni, poter sciare senza dolori nonostante gli infortuni e realizzare ancora discese del genere. Ho ancora un po’ di tempo davanti per costruire qualcosa». E per festeggiare? «Non sono mai stata un’atleta che festeggia una vittoria saltando come un’isterica per tre giorni, così come non mi sono mai chiusa nel silenzio per settimane dopo una corsa andata male. Ho sempre cercato di relativizzare e incanalare queste sensazioni, tanto che in passato mi è già capitato di non festeggiare affatto un successo in quanto già concentrata sulla gara successiva. Sono contenta per la vittoria, ma ho sempre detto che è la discesa a procurarmi le emozioni più grandi. Per cui cercherò di assaporare il momento con la mia famiglia e il mio team, ma per il resto rimane una vittoria che non mi cambia la vita, ci sono cose più importanti e io ho la fortuna di aver trovato un equilibrio».
Suter più vicina al globo
La ticinese avrà subito possibilità di confermare la magnifica prova di ieri nella discesa-bis di oggi (domani una combinata), gara che potrebbe consegnare la Coppa di specialità a Corinne Suter addirittura con una prova di anticipo. Con il secondo posto alle spalle della Gut la svittese ha infatti approfittato delle controprestazioni delle sue inseguitrici e a due prove dal termine guida la classifica della disciplina regina con 120 punti di margine sulla ceca Ledecka (ieri solo 11ª) e 127 sull’italiana Brignone (7ª). A completare la buona prova di squadra delle rossocrociate, il 7° rango (a 1”35 dalla Gut-Behrami) di Joana Haelen, il 17° della “tecnica” Wendy Holdener (+1”98), il 20° di Priska Nufer (+2”13) e il 33° della 21enne Juliana Suter (+3”51). Uscite di pista senza conseguenze per contro Michelle Gisin e Jasmine Flury.