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Seconda chiamata per la Svizzera di Barilari: dopo il k.o. contro la Georgia, domani a Friborgo c’è la Finlandia

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

La Nazionale svizzera torna in campo domani sera a Friborgo per affrontare la Finlandia nel secondo turno del torneo di qualificaz­ione agli Europei 2021. Entrambe le compagini hanno perso al debutto, la Svizzera dopo un supplement­are in Georgia, i finlandesi con una scoppola interna, 58-80, contro la Serbia. Due risultati che sembrano fornire indizi favorevoli ai nostri, ma che vanno comunque presi con le pinze, consideran­do la caratura diversa tra le rispettive avversarie.

«La Serbia può mettere in campo due o tre nazionali il cui valore resta sopra a tutte le altre del girone – diceva Barilari qualche giorno fa –. Per cui la corsa alle qualificaz­ioni non possiamo certamente farla su questa corazzata cestistica».

Prima di parlare della Finlandia, è però doveroso un bilancio della gara di Tbilisi: «Abbiamo pagato un’entrata in materia troppo soft. Siamo stati troppo timidi e non abbiamo nemmeno fatto buone scelte di tiro. Uno svantaggio che poi, dovendo recuperare, ci ha fatto perdere qualcosa nel finale. Però abbiamo dimostrato di poter tenere bene il campo. Ci vuole poi quel pizzico di fortuna che i georgiani hanno avuto trovando un paio di triple incredibil­i. Ma è così che va quando sei punto a punto».

‘Domani sarà importante partire col piede giusto. Rincorrere costa sempre troppe energie’.

Veniamo alla Finlandia: come ti è sembrata nel match contro la Serbia? «I finlandesi sono un buon complesso che fa della velocità e del tiro le sue armi migliori. È inoltre probabile che Koponen, che è un ottimo giocatore, sia della partita. Tutto dipenderà comunque da come noi sapremo stare in campo. Ovviamente occorrerà partire col piede giusto, perché rincorrere richiede un gran dispendio di energie fisiche e mentali». Contro la Georgia, la Svizzera ha pagato un primo tempo dove ha subìto la forza dei padroni di casa: poi, cambiando l’inerzia del confronto, ha giocato meglio degli avversari surclassan­doli ai rimbalzi. «L’atteggiame­nto difensivo è fondamenta­le e il fatto di lottare su ogni rimbalzo procura maggiori possessi. Abbiamo tirato 12 volte di più, ma le percentual­i ci hanno condannato. Dovremo ripeterci in difesa, essere più presenti sul perimetro, visto che i finnici hanno nel tiro da 3 una delle loro armi migliori».

La Svizzera ha subìto 48 punti nei primi 20’ e 29 nei restanti 20. Una differenza enorme che si spiega anche con un’attitudine diversa. Per battere la Finlandia bisogna ripartire proprio dal secondo tempo di giovedì, giocare con la testa ma senza timori. In Europa il metro arbitrale è diverso e la fisicità, quella corretta, è tollerata in misura maggiore rispetto al nostro campionato. Anche questo è un fattore del quale bisogna far tesoro, come nel secondo tempo. Il lasciapass­are per le qualificaz­ioni passa dalle vittorie interne e quindi quella di domani dovrà essere la ‘Partita’ (con tanto di ‘P’ maiuscola) per poter sognare in grande. Al pubblico di Friborgo il compito di dare quel sostegno in più che la Nazionale può avere dai suoi tifosi.

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SWISS BASKETBALL Il coach rossocroci­ato cerca di spronare i suoi uomini

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