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‘Voglio lo stesso atteggiame­nto’

A sette giorni dal 2-1 con l’Yb, Jacobacci carica i suoi. E su Janga: ‘Ha bisogno di tempo, spero che i tifosi lo capiscano’.

- Di Sebastiano Storelli

La vittoria di sette giorni fa contro lo Young Boys ha rasserenat­o il cielo bianconero, ma in questa settimana Maurizio Jacobacci ha investito parte delle sue energie per far capire a tutti che una rondine non fa primavera e che battere i campioni svizzeri serve a poco se poi non si vincono gli scontri diretti. Come quello che attende il Lugano domani, ancora a Cornaredo, dove arriverà un Sion in piena crisi e proprio per questo ancora più pericoloso... «Il loro allenatore ha affermato che verranno in Ticino per conquistar­e i tre punti – sottolinea Jacobacci –, ma lo stesso vale per noi. Si tratta di una partita importante nella corsa a quello che rimane il nostro unico obiettivo: la salvezza matematica il prima possibile. Ci aspettano 90’ altrettant­o difficili di quelli di sette giorni fa, sarà una sfida intensa, fisica e che noi dovremo affrontare con le stesse caratteris­tiche palesate con lo Young Boys».

Contro i vallesani potrebbe esordire Rangelo Janga, l’ultimo arrivato alla corte di Renzetti. Un giocatore che Jacobacci ha avuto la possibilit­à di conoscere proprio in questi giorni... «Di carattere è silenzioso e timido. Mi auguro che se dovesse scendere in campo si dimostri il giocatore che mi aspetto, aggressivo ma anche pronto a lavorare. Ha fisico, corsa e velocità, per cui le basi sono buone. Il campo ci darà le risposte che cerchiamo, ma non dobbiamo nemmeno aspettarci un Janga già al top della forma, perché arriva da quattro settimane di allenament­i, una con noi e tre con l’Astana. Mi auguro che il pubblico lo accolga nella giusta maniera e che non lo critichi se qualcosa non dovesse funzionare. Lui è pronto a lasciare l’anima in campo per dimostrare il suo valore, ma credo sia importante non voler strafare. Deve tuffarsi nella realtà svizzera, realtà difficile e a lui sconosciut­a, per cui dovrebbe cercare di giocare in modo semplice, appoggiand­o i compagni e facendosi trovare pronto nei sedici metri, là dove i palloni fanno male all’avversario».

Il Lugano ha sempre palesato imbarazzo quando si tratta di attaccare una difesa schierata. La logica lascerebbe supporre che il Sion voglia cedere l’iniziativa ai padroni di casa, ma Jacobacci non ne è pienamente convinto... «Ho sempre visto il Sion giocare alto e aggredire l’avversario: lo ha fatto anche a Berna contro lo Young Boys. Utilizza sia il 4-4-2, sia il 4-3-3 e noi ci siamo preparati per entrambe le eventualit­à. Starà a noi giocare con intelligen­za. Vogliamo vincere, ma sappiamo di non poter concedere spazi a un avversario molto bravo negli inseriment­i. Potremo dire la nostra se entreremo in campo con la voglia di lottare e di far male all’avversario. Dobbiamo essere noi a provocare i loro errori e non aspettare che siano loro a sbagliare».

Con l’Yb ha funzionato...

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TI-PRESS/CRINARI Anche contro il Sion ci sarà da sgomitare

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