‘Può arrivare da noi’
Coronavirus, altri due morti in Lombardia. Il medico cantonale: niente allarmismo. In Italia i casi positivi di Covid-19 salgono a circa 150 (3 i decessi): è al terzo posto mondiale per numero di contagi
Roma – In Italia c’è una terza vittima del coronavirus. Una paziente oncologica morta all’ospedale di Crema. Mentre l’epidemia accelera. Più che raddoppiati i contagiati rispetto a sabato: sono circa 150 (compresi i decessi). L’Italia sale così al terzo posto nella classifica mondiale per numero di casi, dopo Cina e Corea del Sud. E il Nord si mette sotto quarantena per provare a frenare l’avanzata del Covid-19: stop a scuole, università, messe, pub, discoteche. Le aziende pensano allo smart working per far lavorare da casa i dipendenti. Per gli 11 paesi delle zone focolaio è poi scattato il cinturamento: posti di blocco delle forze dell’ordine impediscono l’ingresso e l’uscita degli abitanti (circa 50mila in tutto). Il premier Giuseppe Conte passa tutta la domenica nella sede della Protezione civile e prova a rassicurare: “Sono sorpreso dall’esplosione dei casi, ma la linea della massima precauzione ha pagato, anche se sembrerebbe di no. Non bisogna farsi prendere dal panico, ma seguire le indicazioni delle autorità”. Il governo italiano stanzia altri 20 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza, mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il decreto con le misure speciali approvato dal Consiglio dei ministri.
Un’altra vittima anziana
La terza vittima è di nuovo una persona anziana, che era ricoverata da alcuni giorni nel reparto Oncologia dell’ospedale di Crema. Ed è sempre la Lombardia la regione con il più alto numero di contagiati, 112, compresi i due morti. La regione ha disposto la chiusura di scuole, università, musei. Sospese pure le messe. Porte sbarrate al Duomo di Milano (per i turisti) e alla Scala. Stop a tutti gli eventi in programma. Restano aperti i negozi, ma non i bar e i locali notturni, chiusi dalle 18 alle 6. Le misure varranno per una settimana. “Se la situazione dovesse degenerare – ha spiegato il governatore Attilio Fontana – si potrebbero assumere iniziative più drastiche e rigorose” sul modello di quelle che in Cina sono state adottate “a Wuhan”. E nel capoluogo lombardo è corsa al cibo. I supermercati sono stati presi d’assalto dai milanesi. Prova a chiudersi anche il Veneto, 22 contagiati, compresa la vittima (25 secondo la regione, che include dei casi non ancora definiti). Il presidente Luca Zaia ha firmato un’ordinanza per bloccare tutte le manifestazioni pubbliche, scuole e musei fino all’1 marzo. Si ferma anche il Carnevale di Venezia, dalla mezzanotte. Misure analoghe anche in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige – dove si sono registrati i primi tre casi positivi di turisti lombardi – e Liguria.
Undici comuni presidiati
La situazione è delicata nel ‘cuore’ delle zone contagiate: i dieci comuni del Lodigiano e Vo’, in Veneto, messi in quarantena obbligata con le forze dell’ordine che presidiano i 43 varchi di ingresso agli 11 paesi. Il piano di cinturazione è stato definito in una riunione al Dipartimento della pubblica sicurezza con il capo della polizia e i prefetti. Per i trasgressori scatta l’articolo 650 del Codice penale, ‘Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità’: previsti l’arresto fino a tre mesi e un’ammenda fino a 206 euro. Ed è il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che prova a offrire una spiegazione per il rapido aumento dei casi: “Ci sono state situazioni – osserva – in cui i sanitari non sono stati in grado di riconoscere immediatamente i sintomi del virus”, ma non si tratta di una “colpa” dei medici quanto di una “difficoltà” a individuare i sintomi. Nel caso dovessero emergere ulteriori necessità di quarantena, aggiunge Borrelli, sono disponibili circa 5mila posti in caserme “e siamo pronti a utilizzare anche gli alberghi”.