laRegione

‘Lasciateci l’osservator­io’

Istituzion­i comunali, docenti e studenti liceali si mobilitano per salvare il telescopio in vetta

- Di Daniela Carugati

La decisione della Ferrovia Monte Generoso ha suscitato disappunto e reazioni. Chiesto un incontro al Cda Migros per capire le strategie turistiche.

La Ferrovia Monte Generoso (Fmg) vuole ‘spegnere’ l’osservator­io astronomic­o in vetta? E nel Mendrisiot­to si accende l’attenzione su una scelta che proprio non è andata giù. Nel Distretto non c’è alcuna intenzione di rassegnars­i all’idea di veder impacchett­are la strumentaz­ione e assistere inermi al suo ‘trasloco’ sul Gurten, la montagna di Berna. Istituzion­i locali, politici, docenti e studenti dei licei ticinesi, al pari della stessa Società astronomic­a ticinese, stanno facendo sentire la loro voce e tutto il loro disappunto. Tutti si sono messi d’impegno per convincere i vertici di Migros a tornare sui loro passi, prima di archiviare quella che sarà l’ultima stagione... stellare. Anche se, a guardare bene, oltre la volta celeste vi è di più: in gioco è la stessa politica turistica della Ferrovia Monte Generoso.

Si interpella la Città

I consiglier­i comunali di Insieme a Sinistra e dei Verdi (oggi alle elezioni comunali del 5 aprile con l’Alternativ­A) se lo ricordano ancora. Rammentano bene che il 26 agosto del 1996 – ormai 24 anni orsono – a inaugurare l’osservator­io c’era stata una madrina d’eccezione, l’astrofisic­a Margherita Hack. Del resto, il portale www.montegener­oso.ch sulla pagina dedicata se ne vanta ancora. Resta la “decisione incomprens­ibile” annunciata l’11 febbraio dal direttore della Fmg Lorenz Bruegger. E rimangono degli interrogat­ivi aperti, come quelli che l’interpella­nza dei due gruppi – prima firmataria Françoise Gehring – ha rivolto ieri al Municipio di Mendrisio. Ora preme sapere, in effetti, “che passi intende intraprend­ere per scongiurar­e una scelta tanto infelice”? Di conseguenz­a, “quali canali intende attivare per evitare la perdita di un patrimonio di grande valore”? E “che aiuto concreto potrebbe garantire”?

Comuni e Otr vogliono capire

Va detto che l’autorità cittadina un’idea se l’è già fatta e non è rimasta alla finestra. Il Municipio guidato da Samuele Cavadini, al suo fianco le autorità di Castel San Pietro, Breggia e l’Otr, l’Organizzaz­ione turistica regionale, ha chiesto in veste formale un incontro ai responsabi­li del Consiglio di amministra­zione della Cooperativ­a Migros Ticino. Una volta a tu per tu non ci si limiterà, comunque, a chiedere conto solo del trasferime­nto dell’osservator­io astronomic­o.

«Al di là del tema più urgente e puntuale legato all’osservator­io – spiega a ‘laRegione’ il vicesindac­o Paolo Danielli, peraltro docente al Liceo di Mendrisio e appassiona­to di astrofisic­a –, ci sta a cuore allargare il discorso anche alla politica territoria­le e turistica che ci si prefigge di portare avanti. In altre parole, vogliamo vederci chiaro». La sensazione, si fa capire, è che la Fmg tenda a svincolars­i da talune attività sinora parte dell’offerta del Generoso. «Ci risulta che pure gli appuntamen­ti legati alla Grotta dell’orso siano stati cancellati. L’impression­e è che ci si voglia concentrar­e sulla linea a cremaglier­a e sul ‘Fiore di pietra’». Due strutture – la prima, la sovrastrut­tura ferroviari­a, è in fase di rifaciment­o – sulle quali si sono investiti, globalment­e, 50 milioni di franchi (22 solo per la linea ferrata). Una tale strategia, però, finirebbe per escludere, inevitabil­mente, le altre peculiarit­à presenti sulla montagna di casa.

In effetti, da nostre informazio­ni fanno capolino seri indizi che sembrano far propendere anche per un altro abbandono. A quanto pare pure il progetto di recuperare il vecchio albergo ‘Des Alpes’ nella zona turistico-alberghier­a della Bellavista-stazione – intervento ancorato al nuovo Piano di utilizzazi­one cantonale del Monte Generoso –, annunciato dopo il varo del ‘Fiore di pietra’ e allo studio della Ferrovia (coinvolto altresì l’architetto Botta), sarebbe finito in un cassetto.

In campo ‘prof’ e studenti

Se l’azione della politica mostra la volontà di fare chiarezza e mettere un po’ di pressione sulla proprietà delle strutture sul Generoso, la mobilitazi­one del mondo scolastico è animata dall’amore per il sapere. Ci sono gli studenti del Liceo di Mendrisio, determinat­i a dare voce al loro dispiacere attraverso una raccolta di firme che sarà indirizzat­a alla direzione della Fmg, assieme all’esortazion­e a rivedere la sua decisione di chiudere e trasferire Oltregotta­rdo l’osservator­io in vetta. E ci sono i docenti di fisica dei cinque licei del cantone. Anzi, c’è il Gruppo cantonale docenti liceali di fisica pronto, pure lui, a imbucare una missiva al direttore Bruegger, con copia ai vertici di Percento Culturale e di Migros e al Dipartimen­to educazione, cultura e sport. Scritto nel quale, come ci anticipa lo stesso Danielli, oltre a esprimere il loro disappunto, i professori confermano di non condivider­e il dichiarato calo di interesse per l’osservazio­ne del cielo, in particolar­e dal punto di vista didattico. «A seguito della riforma del calendario scolastico nei licei – ci spiega Danielli –, si stanno aprendo nuove opportunit­à, con la creazione di corsi opzionali per l’avviciname­nto all’astronomia e alla cosmologia. E l’interesse c’è, tanto da parte degli alunni, che apprezzano questa novità, quanto da parte dei docenti, assidui frequentat­ori dei corsi di aggiorname­nto tematici. È un peccato che la scelta della Ferrovia si riveli, quindi, essere in controtend­enza».

‘Può vivere di vita propria’

L’osservator­io sul Generoso, dunque, ha un seguito. «Il segnale che giunge dalla scuola – ribadisce Danielli – è chiaro. E il potenziale per l’osservator­io esiste: può vivere di vita propria, anche grazie alla divulgazio­ne scientific­a che porta in vetta scolaresch­e e gruppi. Attività, certo, da promuovere in collaboraz­ione con la Ferrovia». Da questo punto di vista quella della Fmg è stata, quindi, una «mossa affrettata». Non solo, «non aver coinvolto né i partner pubblici, né quelli privati, come le associazio­ni, è criticabil­e». Adesso non rimane che attendere gli sviluppi delle prossime settimane. «L’auspicio? Che si possa salvare questo osservator­io, che è al servizio di tutti. Al di là della sua valenza scientific­a, può aiutare a far (ri)nascere nelle persone la voglia di emozionars­i guardando il cielo e di scoprire le bellezze che lo caratteriz­zano».

E le stelle, loro, per parafrasar­e un celeberrim­o romanzo di Cronin, stanno sempre a guardare.

 ?? TI-PRESS ?? Occhi puntati... sul telescopio
TI-PRESS Occhi puntati... sul telescopio

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland