Dura appena sette minuti il duello da non perdere
Lugano – Quattro tiri in porta, tre gol. E sembrerà surreale visto tutto il peso di un Lugano-Berna che potrebbe persino valere una stagione, eppure è così che vanno le cose sabato alla Cornèr Arena. Per un Lugano che in avvio di partita si fa assalire dal nervosismo, mentre gli ospiti (che giocano in trasferta, e oltretutto sono loro a dover rincorrere in classifica) della pressione non fanno neppure a tempo ad accorgersi, siccome al settimo minuto sono già avanti di tre reti. Oltretutto, con Pelletier che dopo il 2-0 di Moser ha già speso il timeout, e dopo il terzo gol non potrebbe cambiare portiere neppure volendo, siccome Schlegel non si sente troppo bene e fino all’ultimo non è nemmeno certo di potersi anche solo accomodare in panchina.
A quel punto magari non è finita, ma almeno in parte la serata è compromessa. E ai ticinesi resta una sola cosa da fare, cioè buttarsi in avanti: infatti nel secondo periodo si gioca a una porta sola, con il Lugano che moltiplica gli assalti e va più volte vicino al gol (come al 35’, quando il neoacquisto svedese Ryno, schierato al posto di Klasen, centra la traversa), ma il Berna catenacciaro regge l’urto. Finché in avvio di ultimo tempo un disco mal gestito in retrovia da Vauclair arriva sul bastone di Scherwey, che fa secco Zurkirchen per il 4-0. A quel punto sì, che è finita. Mentre parte del pubblico guadagna le uscite.