Prima il dominio, poi la resa
Seconda sconfitta nelle qualificazioni europee per una Svizzera che parte bene. Ma quando la Finlandia si sveglia...
Perde, e perde male la Nazionale di basket. Al termine di una gara dominata per 25 minuti, visto che a metà del terzo quarto la Svizzera conduceva 45-27, al cospetto di un’avversario sprecone come pochi sotto canestro, e con un orrendo 1/17 da 3. Insomma: finlandesi dominati e rossocrociati bravi a trovare molte soluzioni offensive, oltre ad avere una buona tenuta difensiva.
Non bastano le molte soluzioni offensive e la tenuta difensiva. E alla distanza neppure un buon quintetto base.
Poi, quando i falli han cominciato a pesare e la Finlandia si è ricordata di essere 34esima nel ranking mondiale, la partita è cambiata in un amen, o quasi. Gli ospiti hanno cominciato a prenderci da 3 (6/13 nel secondo tempo), han vinto 46 a 49 ai rimbalzi e non hanno sprecato quasi nulla nei liberi (16/21 al cospetto del 14/31 dei nostri). Per diciassette punti regalati agli avversari e che, visto come sono andate le cose, pesano al di là di ogni filosofia di gioco e di tattica. Il 14 a 26 dell’ultimo quarto è solo il corollario: a dimostrazione che la Svizzera ha un quintetto certamente buono con Baldassarre, Kazadi, Kovac (non è da lui un 1/8 ma era molto pressato), Cotture e Jurkovitz (12 rimbalzi, un cambio polivalente in Marko Mladjan (il migliore realizzatore con 12 punti), a cui vanno poi aggiunga la grande voglia di Jaunin, i limiti di Mbala, un Dusan Mladjan purtroppo in serata no (0/6 al tiro) e un Dubas impalpabile. Troppo poco per resistere a una nazionale più esperta e comunque capace di risorgere dopo una metà gara oscena, troppo brutta per essere vera. Leggete nei dettagli della cronaca e capirete meglio come, da una rimonta gloriosa in Georgia si sia passati all’esatto contrario, però con identico risultato. Purtroppo.
A -15 fa freddo anche al Nord
Il primo quarto è senza grandi spunti, con la Svizzera ad aumentare il vantaggio con costanza al cospetto di una nazionale finlandese molto sprecona sotto le plance: dall’8-7 al 4’ è andata a +6 (17-11) al 7’, per piazzare un 4-0 che ha chiuso il primo quarto a +10 (21-11).
Inizio di secondo quarto da incubo per gli ospiti: tripla di Jaunin, due punti di Marko Mladjan e un 26-11 che finalmente sveglia il coach ospite, che chiama il timeout sul parziale di 13-0 a cavallo dei due quarti: a -15 comincia a far freddo anche per loro. Il -17 lo firma Jaunin sull’ennesima palla recuperata e poi Marko Mladjan firma dalla lunetta il 29-11 al 4’. Poi sono pasticci rossocrociati con 4 su 10 dalla lunetta, mentre gli ospiti fanno 8/8, ma la sostanza non cambia e si chiude metà gara sul 36-21. Impressionante il 5/21 da 2 e l’1 su 15 della Finlandia da 3. Un 6/36 al cospetto del 13/28 della Svizzera che spiega tutto. Terzo quarto sulla falsariga dei precedenti: la Svizzera controlla e torna a +18, 45 a 27 al 5’. Poi, con Kovac, Jurkovitz e Baldassarre con tre falli, Barilari va sulle seconde linee. E la Finlandia rifà superficie: piazza un 9 a 0, con 3 triple quasi consecutive e recupera, portandosi con un coast to coast a soli sette punti all’ultima pausa.
La Finlandia ci crede: una tripla di Marko Mladjan la ricaccia a 9, 54-43, ma poi due triple di Salin la portano a -3 (54-51) al 3’. Si torna a +6 (59-53) al 5’ e 61-56 al 6’. Poi tutto s’inceppa: gli svizzeri non ci prendono più e gli ospiti recuperano: 61 pari, ancora con Salin a 2’39”. Quindi ecco il timeout rossocrociato, ma non ci sono più idee: Dusan Mladjan, sbaglia e lo stesso fanno Kovac e Baldassarre, mentre i finlandesi vanno a +4 (61-65) a 64” dalla sirena. Riapre una tripla di Kazadi, l’unico canestro negli ultimi 159”. Sul 64-67, a 10” palla persa di Jaunin e, sul fallo di Kazadi i finlandesi stampano il 64-69 della vittoria.