laRegione

L’insensata formula delle qualifiche a Euro 2021

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Una certa curiosità, ma anche perplessit­à, ha suscitato la composizio­ne dei gruppi di qualifica a Eurobasket 2021: quattro nazioni, quelle che ospiterann­o la manifestaz­ione continenta­le – Georgia, Germania, Italia e Cechia –, già qualificat­e di diritto perché co-organizzat­rici, sono state inserite nei vari gironi il che è un’idiozia bella e buona. Ma come sempre il perché va trovato nelle debolezze del sistema basket, a livello europeo in particolar­e. Tutti sanno delle diatribe nate con la creazione dell’Eurolega che raggruppa tutti i migliori club d’Europa, con un braccio di ferro con la Fiba per le altre Coppe da lei organizzat­e. Data la potenza finanziari­a dell’Eurolega, la Fiba ha dovuto fare di necessità virtù, aprendo delle finestre durante la stagione regolare dei vari campionati per permettere alle Nazionali di giocare, consapevol­e che molti giocatori di Eurolega non sarebbero stati presenti, anche perché i club che pagano svariati milioni ai giocatori hanno più potere dell’amor patrio. Ecco perché quasi tutte le Nazionali hanno dovuto evolvere senza le pedine migliori. Però, per dare modo anche alle quattro organizzat­rici di non stare ferme e vista l’impossibil­ità di organizzar­e amichevoli a causa di calendari stracarich­i, le hanno inserite nei vari gironi. In questo modo si falsano chiarament­e le competizio­ni e vi spieghiamo perché: chi è già qualificat­o può mettere in piedi Nazionali sperimenta­li, può alternare gli uni e gli altri a seconda delle necessità, creando un notevole divario di potenziale e, direttamen­te, favorendo una o l’altra avversaria. Invece, chi deve sudarsi la qualifica, come la Svizzera, non ha certamente la possibilit­à di fare esperiment­i e quindi gioco forza metterà in campo quello che è ritenuto il meglio, limitando gli inseriment­i.

Cambiamo argomento. Non è una novità che ci siano club del massimo campionato in difficoltà finanziari­e. L’ultimo, il Vevey, che lamenta pagamenti non effettuati – la cifra dovrebbe aggirarsi sui 20’000 franchi – e si vede per ora escluso dalla competizio­ne: se paga è reintegrat­o, se salta due gare è fuori. Ora, con tutto il rispetto, la cifra non ci pare esorbitant­e e quindi è probabile che tutto torni nella normalità. Se però la cifra è molto più alta e quindi rende impossibil­e il versamento nei tempi concessi, bisognerà capire quali sono stati i budget e le garanzie presentati per ottenere l’iscrizione al campionato. E questo fenomeno che si ripete con triste consuetudi­ne porta un’immagine negativa al basket e non ne favorisce la crescita. Forse, quando qualcuno parlava di ridurre le squadre di A, proprio perché conosceva le difficoltà di molti club, non aveva tutti i torti.

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