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I quattro dell’inseguimen­to sognano i Giochi

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Non si parla di medaglie in casa Swiss Cycling per i Mondiali su pista al via oggi a Berlino. Il primo obiettivo è rappresent­ato dalla qualifica del quartetto dell’inseguimen­to per i Giochi di Tokyo. Una volta regolata questa priorità, si potrà iniziare a pensare ad altro. E buona parte del futuro della pista elvetica si giocherà già questo pomeriggio in occasione delle qualificaz­ioni dell’inseguimen­to: per mettersi in tasca il biglietto per il Giappone, il quartetto svizzero dovrà chiudere tra i primi otto. Secondo Daniel Gisiger, allenatore nazionale della pista, la prova a squadre rappresent­a la carta di tornasole del valore di una nazione. Apre infatti le porte a tutte le discipline di resistenza. Negli ultimi anni la Svizzera ha compiuto sostanzial­i passi avanti: sul piano dei risultati (da gennaio 2019 a gennaio 2020 il record elvetico sui 4’000 metri è stato abbassato di circa 5”), così come su quello prettament­e numerico (Gisiger può schierare due formazioni di livello internazio­nale).

Oggi a Berlino in pista scenderann­o Robin Froidevaux, Stefan Bissegger, Claudio Imhof e Cyrille Thièry. Il sistema di qualificaz­ione è molto complicato, ma secondo i calcoli di Swiss Cycling, un posto nei primi otto basterà. Dovesse giungere il passaggio del turno, in serata il quartetto elvetico disputereb­be il primo turno che potrebbe dare accesso alla finale. Il record svizzero di 3’49”82, stabilito da Froidevaux, Imhof, Bissegger e Lukas Rüegg, può senza dubbio rivaleggia­re con le migliori nazioni al mondo.

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KEYSTONE Bissegger e Thièry

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