‘Riprendiamo il filo del discorso’
Dopo la matematica esclusione dai playoff, Luca Cereda fissa i nuovi obiettivi: ‘È ora di ritrovare la voglia di vincere’
Un anno fa, di questi tempi, l’Ambrì Piotta stava vivendo il suo sogno, con la matematica certezza (raggiunta la sera del 2 marzo, penultima giornata di regular season) di disputare i playoff. A cui fecero seguito dieci giorni (dal 9 al 19) di ‘bonus aggiunto’ a un’annata da incorniciare. Dodici mesi dopo, giorno più, giorno meno, i biancoblù si ritrovano invece dall’altra parte della riga, e con la certezza – matematica da sabato – di non poterla più superare. «La sconfitta di sabato contro il Ginevra Servette ha ufficializzato un verdetto che bene o male era già nell’aria – ammette il coach biancoblù Luca Cereda –. Penso che già dopo la sconfitta nel nostro ultimo impegno a Davos, la sera di giovedì 13 febbraio (3-2 ai rigori, dopo aver rimontato due reti ai grigionesi nel finale dei tempi regolamentari, ndr), i giocatori abbiano intuito che la corsa per un posto nei playoff per noi era con grande probabilità finita lì».
‘Quando vai al massimo e vedi i tuoi sogni sfumare, è umano perdere un po’ di lucidità’
Dal profilo contabile, all’indomani di quella sconfitta i biancoblù accusavano comunque due punti di ritardo dalla nona classificata, il Friborgo, ma con tre partite giocate in più rispetto al Gottéron, e due nei confronti di Berna e Langnau, nono e decimo della classe a +1 dai leventinesi. E Luca Cereda quando ha capito che la sua squadra non sarebbe più riuscita a prendere il treno dei playoff? «Nelle ultime settimane percepivo che i ragazzi erano sì attaccati al sogno di riuscire ancora a prenderlo quel treno, ma che fossero pure consapevoli che la realtà era un’altra. Abbiamo continuato a lavorare bene e a lottare, ma lo stesso hanno fatto pure le altre squadre coinvolte in questa volata. Abbiamo gradualmente preso coscienza di cosa ci avrebbe riservato il post-season mantenendo un certo realismo, senza per questo disperarci man mano che il quadro assumeva quei contorni che da sabato sono diventati definitivi per noi».
Pensi che questa consapevolezza che da dopo la sconfitta di Davos è andata prendendo consistenza abbia influenzato i risultati che sono arrivati dopo (una sconfitta all’overtime a Losanna seguita da due entro i tempi regolamentari lo scorso fine settimana)? «Nel weekend che ci siamo appena lasciati alle spalle la situazione in classifica ha influenzato almeno in parte la prestazione della squadra. Non eravamo molto contenti di come avevamo lavorato nei giorni precedenti quelle partite: penso che la consapevolezza del fatto che il sogno di restare in corsa fino all’ultimo per i playoff fosse ormai svanito abbia portato a un certo calo di energia. Adesso però dobbiamo voltare pagina e ricominciare a lavorare nella giusta maniera. E penso che in questi giorni i miei uomini l’hanno fatto bene; adesso vediamo di continuare questo trend».
Il calo, par di capire, è stato più mentale che fisico... «Ci è mancata soprattutto la brillantezza, conseguenza di un certo calo su entrami i fronti, con una parte predominante da ricondurre alla fatica mentale. Non è comunque una critica ai giocatori: quando vai al massimo e vedi i tuoi sogni sfumare, perdere un po’ di lucidità è umano». Il sipario sulla stagione regolare dell’Ambrì Piotta calerà sabato alla Cornèr Arena, dove andrà in scena il sesto derby stagionale, che farà seguito all’ultima casalinga di venerdì contro il Davos: con che spirito affronterete queste due partite? «A inizio settimana abbiamo fatto un piccolo blocco di lavoro specifico proprio per preparare un po’ il postseason. È importante prendere in considerazione ogni scenario, e dunque anche quello che ci potrebbe vedere costretti a lottare per la salvezza per diverse settimane. Adesso ci concentreremo su queste ultime due partite con l’obiettivo di ritrovare un certo ritmo e quella voglia di vincere che ci aveva caratterizzati prima della sconfitta ‘spartiacque’ di Davos, cercando anche di aggiungere qualche punto alla nostra classifica».