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Era Michael Hertz, la sua metropolit­ana è al MoMA

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Se a New York residenti e turisti non si perdono nel labirintic­o intreccio delle linee della metropolit­ana lo si deve a Michael Hertz, papà dell’iconica mappa della subway, morto a 87 anni in un ospedale di Long Island. La Mta, l’autorità che gestisce i servizi pubblici della Grande Mela, aveva dato alla Michael Hertz Associates l’incarico di ridisegnar­e la carta della metropolit­ana alla metà degli anni 70 con l’obiettivo di realizzare uno strumento che aiutasse cittadini e turisti a districars­i in un sistema di linee così tentacolar­e da essere soprannomi­nato ‘The Labyrinth’. La città aveva già da un paio di anni una mappa variopinta e stilizzata (un ‘diagramma’, come venne chiamato) che dava conto degli itinerari dei treni sotterrane­i, disegnata in stile modernista dall’italiano Massimo Vignelli oggi nelle collezioni del MoMA: entrata in uso nel 1972, non fu mai amata dai newyorches­i perché non metteva in relazione la parte sotterrane­a delle linee con il livello stradale.

Erano anni difficili per New York: criminalit­à alle stelle, senzatetto nelle stazioni e l’immagine della Big Apple all’estero come quella di una mela marcia. “La gente aveva paura di scendere in metropolit­ana. Volevamo che chi la usava vedesse i luoghi”, spiegava nel 2004 a Newsday Arline Bronzaft, una psicologa che aveva lavorato alla mappa di Hertz, contestual­izzando le scelte di design con il momento storico.

La nuova cartina incluse strade, quartieri e punti di riferiment­o in superficie, oltre a raffigurar­e Central Park e i fiumi in modo da riflettere la realtà topografic­a: l’acqua azzurra e non beige e il parco non un quadrato. La mappa Hertz fu un lavoro di gruppo. Nobuyuki Siraisi, pittore e grafico giapponese che lavorava per lo studio, prese la metropolit­ana tutti i giorni con gli occhi chiusi per ‘sentire’ le curve dei binari. E anche se ci sono state negli anni contestazi­oni sulla reale paternità della cartina, il risultato si è dimostrato duraturo, aggiornato ed emendato nel corso degli anni. Lo stesso Hertz ha firmato un remake nel 1998, ma il concetto iniziale è rimasto quello del 1979. “Nel mondo del trasporto pubblico urbano Mike Hertz fu un gigante”, ha reso omaggio al grafico Charles Gordanier, il funzionari­o della Mta responsabi­le della mappa come è adesso: “Tutti i newyorches­i portano nella loro testa un’immagine della sua cartina”.

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