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Covid-19, impennata di casi

La situazione in Svizzera potrebbe passare rapidament­e da ‘normale’ a ‘particolar­e’

- di Giacomo Rizza/Ats

Continua ad aumentare il numero di contagi di coronaviru­s in Svizzera. Dopo il primo caso in Ticino reso noto martedì, il bilancio è salito a nove durante la giornata di ieri. La conferma della positività di un 28enne di Ginevra, tornato quattro giorni fa da Milano, è giunta in mattinata. L’uomo, che presenta lievi sintomi, è stato ricoverato al locale ospedale universita­rio. Una quindicina le persone del suo entourage profession­ale e privato che sono state poste in quarantena al loro domicilio. Da Coira, nel corso nel pomeriggio, è poi arrivata un’altra, doppia conferma: sono positivi due bambini di una famiglia italiana che si trovava in vacanza in Alta Engadina. Entrambi sono stati posti in isolamento in un ospedale grigionese. Stando a quanto comunicato ieri pomeriggio nel corso della conferenza indetta dal governo retico, le loro condizioni di salute sarebbero buone. L’indagine successiva ha posto in quarantena quattro persone che sono entrate in contatto con i bambini; due di queste, verosimilm­ente quelle di maggiore riferiment­o, si trovano anch’esse in ospedale. Nei Grigioni sono inoltre stati effettuati altri dieci test, risultati tutti negativi, mentre una ventina di campioni sospetti sono ancora in attesa del risultato. Per usare le parole di Peter Peyer, direttore del Dipartimen­to sanità del Canton Grigioni, «i casi aumentano di ora in ora. Il Cantone – ha aggiunto – è ben preparato, ma ha deciso di introdurre misure preventive per evitare la diffusione del virus».

Cancellata la Maratona engadinese

«Per contrastar­e l’espansione del coronaviru­s nei Grigioni è necessario evitare che ci sia un contagio in occasione di manifestaz­ioni sovraregio­nali molto affollate», ha dal canto suo affermato Rudolf Leuthold, capo dell’Ufficio dell’igiene pubblica. Conseguenz­a: fino a domenica 8 marzo sono vietati gli eventi di grande richiamo. Ciò, tuttavia, solo nelle seguenti regioni: Moesa, Maloja, Bernina, Bassa Engadina/Val Monastero. Non sarà dunque disputata la Maratona engadinese, competizio­ne di sci di fondo (capace di richiamare 17mila partecipan­ti compresi molti provenient­i dalla Lombardia) che era in programma l’8 marzo. Le scuole rimarranno invece aperte, con il divieto di effettuare gite e viaggi all’estero. In accordo con il Ticino, è inoltre stato deciso che i grigionesi di lingua italiana possono appoggiars­i all’hotline messa a disposizio­ne dalle autorità ticinesi. Il presidente della Regione Moesa Christian De Tann sottolinea, da noi contattato, «la massima fiducia riposta nelle autorità cantonali e nelle loro decisioni». La notizia del quinto e del sesto caso in Svizzera arriva nel tardo pomeriggio. Il primo è un 26enne residente nel Canton Argovia che circa una settimana fa aveva soggiornat­o a Verona. È ora ricoverato e tenuto in isolamento in un ospedale argoviese e il suo stato di salute è giudicato buono. Anche in questo caso, le persone a stretto contatto con l’uomo sono state informate e messe in quarantena. La sesta persona positiva è invece una 30enne di Zurigo che si trovava a Milano una settimana fa. Attualment­e è posta in isolamento in ospedale. In serata si è infine appreso di tre nuovi contagi, per i quali manca ancora la conferma da parte del laboratori­o di riferiment­o ginevrino, di cui due a Basilea Città: una giovane basilese e un giovane che abita fuori cantone, con cui si era recentemen­te recata a Milano. La donna lavora a stretto contatto con molti bambini in un centro diurno. Un frontalier­e francese di 49 anni è invece stato isolato nel Canton Vaud dopo l’esito positivo dello striscio. Sospetto contagio anche per la moglie. Il Cantone, è stato precisato, sta lavorando a stretto contatto con le autorità francesi.

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I nuovi casi sono quasi tutti collegati a soggiorni nel Nord Italia

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