Per la spesa a domicilio superate le 200 richieste
Coinvolti 50 ‘comunali’ a casa per lavoro ridotto
Dall’avvio del servizio sono oltre 200 le richieste di spesa a domicilio pervenute ai servizi sociali della Città da abitanti di Bellinzona impossibilitati a recarsi nei negozi. Un numero destinato a crescere; agli over 65 e agli anziani, che hanno l’obbligo di non frequentare punti vendita, si aggiungono ora anche le famiglie monoparentali in difficoltà con figli piccoli a carico. “Questa – annota il municipale Giorgio Soldini, capodicastero Socialità – è l’ultima novità comunicataci dalla Sezione enti locali”. Superate le prime giornate, il sistema può considerarsi operante. Ma come funziona? I Servizi sociali ricevono le richieste attraverso il numero verde 058 203 19 99 e inviano le liste della spesa agli oltre 50 dipendenti comunali coinvolti (vengono chiamati in servizio nelle giornate di lavoro ridotto); questi si recano quindi ai centri Migros e Coop per procedere con gli acquisti; da qui i dipendenti comunali portano le rispettive borse nei due centri di raccolta presso la sede dell’Assistenza e cure a domicilio del Bellinzonese Abad (per l’area Bellinzona nord) e quella dell’associazione Vita Serena, nel rinnovato oratorio di Giubiasco, per l’area sud. Da qui partono poi gli operatori di Abad che oltre a consegnare la spesa si interessano anche dello stato di salute degli utenti e dei loro bisogni particolari. Il servizio è gratuito e la fattura viene poi inviata mensilmente dalla Città, che in precedenza si fa garante presso Coop e Migros. L’ammontare massimo della spesa è di 100 franchi settimanali a persona, 50 se minorenni. “Molti – conclude Soldini – i volontari fattisi avanti per contribuire al buon funzionamento. Tuttavia, per ora, riteniamo di potercela fare coinvolgendo i dipendenti comunali”. In caso di necessità estrema i volontari già annunciatisi verranno contattati dal servizio.