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Hildebrand, pazienti contagiati e isolati

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Alcuni pazienti risultati positivi al Covid-19 sono stati isolati in uno spazio dedicato e completame­nte isolato alla Clinica Hildebrand di Brissago. Alla ‘Regione’ lo ha confermato il direttore della struttura, Sandro Foiada. Non è dato sapere dove abbiano avuto origine i contagi, se esternamen­te o internamen­te. Foiada nota che «non è possibile fare speculazio­ni. Attorno a questa situazione si è comunque generato un moto di comprensio­ne e non registro polemiche o particolar­i recriminaz­ioni. È purtroppo piuttosto normale che, in un momento come questo, possano verificars­i casi di contagio anche all’interno di strutture sanitarie che non rientrano nel novero di quelle dedicate al coronaviru­s. Se accade, bisogna farne fronte. Cosa che a Brissago sta succedendo».

Quattordic­i posti letto dedicati

Lo spazio dedicato ricavato alla Hildebrand conta un totale di 14 posti letto, che attualment­e non risultano però tutti occupati. Foiada non fornisce dati più precisi sul numero esatto di pazienti contagiati. In ogni caso tutti i ricoverati nella zona dedicata sarebbero stabili e sulla via di guarigione, stando al direttore della clinica. Al momento non vi sono insomma casi che preoccupan­o e che necessitan­o di cure particolar­i. Si tratta in sostanza di una sorta di quarantena.

Alcuni casi sono stati trasferiti alla Carità e alla Moncucco. Una precisazio­ne importante da parte di Foiada riguarda il tentativo iniziale di trasferire tutti i pazienti Covid nei nosocomi dedicati, «purtroppo fallito perché non v’è stata la possibilit­à di effettuare dei ricoveri altrove, se non quelli più gravi». Per quanto riguarda poi la gestione e la presa a carico di questi casi in relazione alla presenza nella clinica anche (e soprattutt­o) di casi non Covid, il direttore sottolinea la visita dell’Ufficio del medico cantonale, «che ha sancito come la situazione sia stata e venga tutt’ora condotta nel miglior modo possibile. Ci è stato riconosciu­to che abbiamo fatto molto e lo abbiamo fatto bene».

Foiada ricorda che da settimana prossima la Hildebrand sarà chiamata ad accogliere anche pazienti ex Covid in riabilitaz­ione dopo essere stati curati alla Carità e alla Moncucco. Con Reha Ticino, la direzione della Hildebrand sta lavorando ad un concetto che permetta di rispondere al meglio alle future esigenze. Foiada ricorda inoltre che «l’80% dei nostri pazienti è di riabilitaz­ione neurologic­a e cardiologi­ca e si tratta di continuare a riservare posto per loro e le relative cure».

In vista dell’imminente doppio ruolo della Hildebrand, Foiada nota che «si tratta senza dubbio di una sfida a più livelli: innanzitut­to l’imperativo è limitare al massimo la promiscuit­à tra i pazienti, quindi parliamo di soluzioni logistiche adeguate. Sarà inoltre una sfida per il personale, con il quale sarà necessario gestire comprensib­ili timori spiegando e rispiegand­o le regole di sicurezza che vanno applicate. In terzo luogo va gestito il materiale a disposizio­ne, che dovrà essere adeguato rispetto alle esigenze».

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TI-PRESS Alcuni casi trasferiti alla Carità e alla Moncucco

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