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Il coronaviru­s blocca anche i criminali

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Il coronaviru­s blocca in casa anche i criminali. Dai dati pubblicati dal Viminale, emerge che le limitazion­i agli spostament­i in provincia di Como hanno fatto crollare i delitti dell'82 per cento, rispetto al 75 per cento della media nazionale. Il Ministero degli interni ha preso in esame il periodo dall'1 al 22 marzo. Dal report – elaborato dalla Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimen­to di pubblica sicurezza – si viene a sapere che in provincia di Como nel periodo preso in esame, che coincide con i decreti che obbligano a stare in casa per contenere la diffusione del coronaviru­s, i delitti denunciati sono meno di 200 rispetto ai 1'250 registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Una sola rapina denunciata, messa a segno a una oreficeria di Como.

Sono (quasi) scomparsi i furti, soprattutt­o quelli in abitazioni che rappresent­ano il reato più odioso, anche perché le vittime sono soprattutt­o anziani, che continuano a essere nel mirino dei truffatori. Numerosi, nel Comasco, i tentativi di truffa da parte di chi, spacciando­si per operatore sanitario, ha avvicinato anziani con la scusa dell’emergenza coronaviru­s. Nel Comasco sono calati del 46 per cento i reati legati agli stupefacen­ti anche se, fanno sapere le forze dell’ordine, gli spacciator­i stanno adattando le modalità di consegna della droga ai clienti a domicilio, con incontri davanti ai supermerca­ti o ai pochi negozi rimasti aperti.

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