I giovani come le balene?
Anni fa, in un viaggio verso l’Antartico, ci siam trovati su dei canotti di gomma, nella “Baia delle Balene”. Lungo quella costa ci fu mostrato il relitto semiaffondato e arrugginito di una baleniera, vecchia di circa un secolo, testimonianza del periodo nel quale questi cetacei venivano massacrati in gran numero. E proprio in quella Baia, di balene ne vedemmo parecchie, non solo da lontano, ma da molto vicino. Diversi esemplari vennero a curiosare tra i canotti. Mostrandoci giocosamente, per una ventina di minuti, le loro immense code, con le quali avrebbero potuto facilmente buttare a mare un canotto e causare una catastrofe. Nessuna di loro però lo fece. Malgrado, esattamente in quel posto, i loro antenati erano stati trucidati in grande stile da noi umani. Mi sembra essere una bella dimostrazione di come ci si può riprendere da un periodo di difficoltà e dolore. Di come – se si ha la saggezza delle balene – si può tornare a vivere in pace e in armonia dopo una “crisi”. Anche con chi ne è stato la causa. Ai giovani che poco tempo fa manifestavano nelle strade contro l’emergenza climatica e per il loro futuro, oggi chiediamo – come lo ha fatto anche il direttore di questo giornale nell’edizione del 14 marzo scorso – aiuto di fronte ad un’altra emergenza. Chiediamo senso di responsabilità per il nostro futuro. Chiediamo solidarietà verso, in particolare, le generazioni che hanno lasciato a loro un mondo irresponsabilmente saccheggiato e sull’orlo di una catastrofe ambientale. Speriamo abbiano loro, al contrario della nostra generazione, la saggezza delle balene. Poi, però, da domani, restituiamo loro il favore! Aiutiamoli davvero – con ritrovato senso di responsabilità e solidarietà – ad operare quei cambiamenti ormai indispensabili affinché la nostra presenza sulla Terra torni ad essere in equilibrio e in armonia con le leggi della natura.