Creiamo un ponte con i giovani
Una settimana fa mi trovavo a riflettere sui giovani e il tempo che necessitano per metabolizzare la situazione attuale. Oggi non abbiamo più tempo, chi non l’ha ancora metabolizzato (un discorso che vale per tutti) deve essere aiutato a farlo. L’arrivo di questo virus non aiuta le persone già in difficoltà. Molti giovani sono persi nel loro tempo e in loro stessi. Molti sono angosciati. È il momento di dare un esempio coerente e sicuro ai nostri giovani. Molti di questi ragazzi si stavano affacciando alla vita adulta preparando stage e candidature per posti di lavoro, ma per molti di loro ora è tutto sospeso. Il loro futuro è sospeso. L’incertezza che stanno vivendo va sostenuta prendendoci il tempo e parlando con loro. È fondamentale coinvolgerli nelle discussioni e spiegare questa situazione, le conseguenze delle proprie azioni e il cambiamento in atto che tutti stiamo vivendo. Accogliamo le loro paure, le loro ansie, i loro timori perché solo così riusciremo a rendere la quarantena meno dura e difficile ma soprattutto responsabile! Viviamo in un’epoca dove il telefonino rompe le distanze, usiamolo per avvicinarci ai giovani e chiedergli come stanno vivendo questa assurda e drammatica situazione. Aiutiamoli a trovare delle attività alternative, parlare di libri, musica, telefilm, dei loro sogni e dei viaggi! Avvicinarci al mondo degli adolescenti li aiuta a sentirsi presi in considerazione in questo duro momento e di conseguenza a responsabilizzarsi! Insieme ce la faremo!