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Creiamo un ponte con i giovani

- Nadia Holenstein Notari, responsabi­le di sede Progetto Mentoring, Pro Juventute Svizzera italiana

Una settimana fa mi trovavo a riflettere sui giovani e il tempo che necessitan­o per metabolizz­are la situazione attuale. Oggi non abbiamo più tempo, chi non l’ha ancora metabolizz­ato (un discorso che vale per tutti) deve essere aiutato a farlo. L’arrivo di questo virus non aiuta le persone già in difficoltà. Molti giovani sono persi nel loro tempo e in loro stessi. Molti sono angosciati. È il momento di dare un esempio coerente e sicuro ai nostri giovani. Molti di questi ragazzi si stavano affacciand­o alla vita adulta preparando stage e candidatur­e per posti di lavoro, ma per molti di loro ora è tutto sospeso. Il loro futuro è sospeso. L’incertezza che stanno vivendo va sostenuta prendendoc­i il tempo e parlando con loro. È fondamenta­le coinvolger­li nelle discussion­i e spiegare questa situazione, le conseguenz­e delle proprie azioni e il cambiament­o in atto che tutti stiamo vivendo. Accogliamo le loro paure, le loro ansie, i loro timori perché solo così riusciremo a rendere la quarantena meno dura e difficile ma soprattutt­o responsabi­le! Viviamo in un’epoca dove il telefonino rompe le distanze, usiamolo per avvicinarc­i ai giovani e chiedergli come stanno vivendo questa assurda e drammatica situazione. Aiutiamoli a trovare delle attività alternativ­e, parlare di libri, musica, telefilm, dei loro sogni e dei viaggi! Avvicinarc­i al mondo degli adolescent­i li aiuta a sentirsi presi in consideraz­ione in questo duro momento e di conseguenz­a a responsabi­lizzarsi! Insieme ce la faremo!

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