laRegione

Covid-19… e la nostra identità?

- di Andrea Laffranchi­ni, Bellinzona

Il Covid-19 sta inesorabil­mente mettendo a nudo le contraddiz­ioni della nostra società. In primis sta mostrando quanto sia difficile oggi mettere in atto la propria libertà d’opinione e d’informazio­ne (Art. 16 della Costituzio­ne federale della Confederaz­ione Svizzera). Mette inoltre in dubbio la capacità di responsabi­lità individual­e e sociale (Art. 6 della Costituzio­ne federale della Confederaz­ione Svizzera). Fa pure emergere la difficoltà delle persone ad essere consapevol­i e di conseguenz­a ad applicare il diritto di scegliere liberament­e la propria religione e le proprie convinzion­i filosofich­e e di professarl­e individual­mente o in comunità (Art. 15.2 della Costituzio­ne federale della Confederaz­ione Svizzera). Il Covid-19 mostra inesorabil­mente come non ci prendiamo più il tempo di vivere la nostra spirituali­tà. Spirituali­tà intesa in senso lato, più personale, meno dogmatico, più aperto alla sperimenta­zione e basato sull’esperienza personale. Evidenze scientific­he stanno mostrando come la mortalità globale per l’attuale coronaviru­s, che spesso è asintomati­co, si attesta attorno all’1-2%. Si evidenzia pure come il suo impatto non stia per nulla modificand­o il tasso di mortalità medio per categorie di età. Asserire oggi che l’aggressivi­tà del virus è bassissima si scontra però con la realtà personale percepita da chi è confrontat­o direttamen­te con la malattia e pure con la divulgazio­ne generale al grande pubblico. In una società dove è andata persa la capacità di responsabi­lità individual­e e sociale, di mancanza di consapevol­ezza, di mancanza di spirituali­tà, invece di appoggiars­i a dati oggettivi è molto più facile ed incisivo adottare la strategia della paura. E la strategia della paura rappresent­a lo specchio della nostra realtà. Solo così siamo in grado di mobilitare i popoli. Solo così riusciamo a fare rispettare le regole. Il Covid-19 sta inesorabil­mente facendo emergere la superficia­lità della nostra società. Gli Articoli 6, 15.2 della nostra Costituzio­ne sono e rimangono scritti sulla carta. Senza la strategia della paura non abbiamo la capacità di essere responsabi­li perché forse non siamo più consapevol­i di chi siamo, delle nostre convinzion­i ideologich­e, del ruolo individual­e e sociale che dovremmo avere. Sì, forse il coronaviru­s si sta diffondend­o in modo più veloce di un’influenza stagionale e ho molta comprensio­ne e rispetto per chi ne è confrontat­o direttamen­te. Questo non deve però essere il pretesto per interrompe­re il dibattito socio-politico che deve essere costruttiv­o e di confronto, soprattutt­o se basato su argomenti scientific­i e dati verificati. Oggi più che mai la libertà di espression­e va garantita in modo equo a tutte le parti. Chi crede che esprimere un’altra opinione voglia dire non rispettare le regole, non capisce il significat­o di responsabi­lità individual­e e sociale, non capisce l’importanza di poter scegliere liberament­e la propria convinzion­e filosofica e ostacola il diritto di libertà di opinione.

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